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Ripartirà a breve l’operazione ‘Acqua Alta 2’

da Donatella Di Biase

Svolto un vertice per l’ avvio delle opere da 9 milioni di euro  sulla rete fognaria tendenti a risolvere i problemi degli allagamenti sul territorio di Pescara

PESCARA – Il maxi-cantiere da 9 milioni di euro, fondi Cipe e Fas, dell’Ato per la risoluzione dei problemi degli allagamenti sul territorio di Pescara sta per partire .Tra meno di quindici giorni inizieranno gli interventi   con la pulizia dei Fossi Bardet, opera inopportunamente bloccata nel 2003,ma che l’attuale amministrazione comunale considera una priorità assoluta. Sarà potenziata poi la rete in piazza Pierangeli e si effettuerà il  raddoppio della pompa di sollevamento in via delle Mainarde.

Nei prossimi giorni cominceranno le fasi preliminari per l’allestimento del cantiere e  si procederà alla redazione delle ordinanze che inevitabilmente imporranno delle deviazioni nella viabilità.

L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pescara , come preannunciato nei giorni scorsi, ha incontrato il Commissario dell’Ato, l’ingegner Caputi, per calendarizzare le opere e gli investimenti sul territorio tesi a evitare l’acqua alta in città in occasione di ogni temporale.

Ha  sottolineato l’assessore D’Ercole:

purtroppo  non abbiamo ereditato una situazione semplice: nel 2003 avevamo lasciato una città di cantieri tesi al rifacimento dei sottoservizi, in molti punti del territorio ormai inadeguati rispetto alle esigenze dei nostri quartieri cresciuti. Ma quei cantieri non sono mai stati portati a termine, anzi sono stati letteralmente bloccati e oggi paghiamo sei anni di ritardi: come hanno dimostrato i nubifragi di luglio, agosto e poi di inizio settembre, bastano due gocce di pioggia particolarmente intese per piegare la città, allagare interi quartieri, dai colli a Porta Nuova, creando danni e disagi ai cittadini. L’unica soluzione è avviare un intervento drastico e riprendere quei cantieri che facevano parte dell’Operazione ‘Acqua Alta 2’.

A tal fine abbiamo convocato un incontro con l’ingegner Caputi, Commissario dell’Ato per l’avvio del progetto DK15, finanziato con fondi Cipe-Regione Abruzzo-Fas per 9 milioni di euro di investimenti, finanziamenti intercettati grazie all’assessore regionale Di Paolo. L’opera è già stata appaltata a un’associazione temporanea d’impresa che vede anche la presenza del gruppo Marramiero. Decine gli interventi previsti nel programma, ma la nostra priorità assoluta è il completamento della pulizia degli ultimi due tratti dei Fossi Bardet, intervento avviato a inizio 2000 con la pulizia del primo tratto, nei pressi dello Stadio Cornacchia.

Il nuovo progetto prevede ora la bonifica degli ultimi due tratti, iniziando da via Mezzanotte e proseguendo in via Bardet dove ovviamente sarà necessario realizzare degli scavi. I lavori cominceranno tra meno di quindici giorni e nel frattempo andremo ad allestire il cantiere disciplinando anche la viabilità nella zona interessata dalle ruspe. Contemporaneamente partiremo anche in piazza Pierangeli dove il progetto prevede la sistemazione del collegamento tra la rete fognaria della piazza e l’impianto di sollevamento situato in via delle Mainarde, dove andremo a potenziare la capacità ricettiva dell’impianto stesso.

Tale intervento ci consentirà di intercettare tutta l’acqua piovana proveniente dalla collina che oggi provoca il cedimento dei tombini, spinti in aria dalla pressione dell’acqua stessa con l’allagamento di via Paolini, via Fonte Romana e via del Circuito. Quindi, secondo un cronoprogramma che sarà stilato nel dettaglio tra dieci giorni al massimo, procederemo al raddoppio dei collettori golenali: sul lato sud le nuove condotte partiranno proprio dai Fossi Bardet per giungere sino all’impianto di sollevamento dell’area Camuzzi; a nord le condotte partiranno dal collettore rivierasco a ridosso della Madonnina per attraversare il lungofiume per tutta la lunghezza e raggiungere la zona dell’ospedale.

Non solo raddoppieremo il collettore, ma procederemo anche con il potenziamento delle idrovore poste sotto terra all’interno degli impianti di sollevamento, che, grazie al raddoppio di potenza, riusciranno a trasportare una maggiore quantità di acque bianche verso il depuratore. Sono queste le vere opere strategiche che ci garantiranno un sereno sviluppo del territorio.

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