Teramo

RIPATTONIARTE2017

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Il CORAGGIO e L’ARTISTA è il tema guida della dodicesima edizione 2017 (dal 22 al 29 luglio) dove la congiunzione tra le due parole diventa anche appropriazione della propria identità artistica nel contesto emozionale evocato

BELLANTE (TE) – E’ giunta alla sua dodicesima edizione RIPATTONIARTE, la manifestazione culturale che negli ultimi quattro anni è stata diretta da Gianni Melozzi.

Una direzione artistica fortemente incentrata sulla valorizzazione del territorio e dei talenti che esso è capace di esprimere, nelle più diverse forme “per recuperare il formidabile rapporto che esiste tra il territorio -borghi antichi e loro vivibilità- e il sistema di produzione culturale, la cui principale risorsa è costituita dal talento e dalla creatività, anche e soprattutto locale”.

Così Gianni Melozzi a cui abbiamo chiesto di illustrare l’evento 2017: “E’ un evento corale che vede la partecipazione attiva della Pro Loco, presieduta dal dott. Alberto Santori, e delle associazioni Bellantarte e Agorà. Percorsi creativi caratterizzati anche, ma non solo, dall’uso delle nuove tecnologie che pongono l’arte al servizio della comunicazione. Sempre nella cornice di Palazzo Saliceti e negli angoli più suggestivi del borgo di Ripattoni nel Comune di Bellante dove si svolgerà il percorso tra mondo digitale, cultura letteraria e musicale”.

Quali sono il tema e le proposte di questa edizione?

“Occorre oggi avere coraggio e visione, due ingredienti necessari a sostenere il nostro territorio in questo periodo, quando a causa di eventi naturali, si sono verificati fenomeni drammatici.

Anche dove le mura hanno retto al tremare della terra, sono stati le menti e i cuori a non reggere. Paura? Insicurezza? Fragilità umane?

Una terra generosa e accogliente, con un’antica attitudine all’ospitalità, ha visto i propri figli fuggire, si spera momentaneamente, e lasciar intendere il suo abbandono. C’è qualcosa che rompe un millenario equilibrio.

Come se l’anima stessa ne risentisse. RipattoniArte oppone una manifestazione culturale a questa tendenza, pensando invece che l’anima di un luogo abbia energia sufficiente a dare coraggio e visione e fornire utili anticorpi.

Il CORAGGIO e L’ARTISTA è il tema guida dell’edizione 2017 dove la congiunzione tra le due parole diventa anche appropriazione della propria identità artistica nel contesto emozionale evocato”.

Quanti e quali artisti saranno presenti quest’anno?

“Le proposte si svilupperanno intorno a mostre d’arte e fotografiche, concerti, presentazione di libri. Saranno creativi provenienti da diverse parti del mondo, oltre che del nostro territorio, con l’intento di rinnovare il dibattito sempre aperto sul significato di essere artista e sul coraggio di sentirsi liberi e identificarsi nelle proprie creazioni. Il paradigma è personalizzare le opere con il proprio estro e non aver paura di mostrarsi attraverso l’arte. Anche perché solo così un’opera d’arte diventa indimenticabile.

Il programma si svolgerà come è tradizione dal 23 al 30 luglio. Gli appuntamenti e le mostre si terranno nella prestigiosa sede di Palazzo Saliceti e nei suggestivi angoli del borgo, ospiti della locale Pro-Loco e del comune di Bellante. Oltre a cinque mostre d’arte allestite negli spazi espositivi, si porterà l’attenzione dei partecipanti sul proprio senso di coraggio e di paura.

Si attraverserà il vissuto, volgendoci poi alle aspettative. Alla ricerca di risposte, di possibili risorse e di nuove proposte. Ci saranno laboratori creativi destinati a sostenere il dibattito e a “gettare” semi sul tema del coraggio e della paura.”

La manifestazione si svolge nella cornice di Palazzo Saliceti e di alcuni suggestivi angoli del borgo, che accoglieranno le installazioni degli artisti, le mostre, momenti musicali e d’ intrattenimento, libri e dibattiti a tema.

Ancora quest’anno, dunque, la manifestazione ha per titolo IL CORAGGIO E L’ARTISTA.

Il coraggio che occorre al nostro territorio duramente provato dagli eventi catastrofici degli ultimi mesi, che hanno inferto un durissimo colpo ad una provincia già economicamente impoverita dalla drammatica crisi economica.

 Gli artisti, che avranno il compito di coniugare i loro talenti con la realtà in cui vivono, attraverso mostre, installazioni, reading, dibattiti, musica e intrattenimento.

Tutte quelle espressioni, nonostante il difficile contesto, vivono, sopravvivono e coraggiosamente si rialzano poiché sono la vera ricchezza, le vere risorse su cui investire per ricostruire.

Ripattoni è​ un piccolo borgo collinare che appartiene al Comune di Bellante, le cui radici storiche sono testimoniate dall’elegante Palazzo Saliceti, che farà da cornice agli eventi, e dagli angoli più suggestivi della piccola rocca, scenografia naturale per le creazioni esposte.

Il nome Ripattoni deriva da Ripa Actonis, ossia “La Rupe di Attone”. La rupe, infatti, indica la posizione del borgo mentre la parola Attone deriva da Attone di Todino, capostipite dei signori di Bellante. Nel torrione baronale la presenza di tecniche costruttive che precedono l’anno Mille, intorno al quale si presume sia stato costruito Bellante. Antiche informazioni derivano dal documento chiamato Catalogus baronum.

Cenni storici raccontano che nel maggio 1286 Ripattoni fu incendiata nel corso della “guerra dei baroni teramani” contro le truppe di Carlo d’Angiò. I baroni erano guidati da Gualtieri junior di Bellante.  In quel momento Ripattoni era in possesso di Matteo di Canzano che non aveva aderito alla lega e che era rimasto fedele al francese. L’episodio dimostra che nel 1286 Ripattoni non era più in possesso dei signori di Bellante.

Rimasto per secoli sotto il dominio di diverse famiglie aristocratiche (principalmente i Duchi di Atri, della casata Acquaviva), nel periodo borbonico il paese venne eretto a comune. Dopo l’Unità d’Italia, il Comune di Ripattoni fu soppresso ed il suo territorio, comprendente la frazione di S. Mauro, fu accorpato a Mosciano Sant’Angelo. Nel 1929 Ripattoni divenne frazione di Bellante.

L’organizzazione della manifestazione è multi-composta, perché si tratta dello sforzo corale di appassionati volenterosi che vogliono custodire e diffondere il prezioso contenuto storico-culturale di questo piccolo borgo che, simile a molti altri piccoli “gioielli” culturali, sono la vera risorsa e ricchezza del nostro Paese.

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