SULMONA (AQ) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ripensiamo il Territorio:
“Fa’ piacere apprendere della recente Unione delle Terre dei Peligni, anche se non bisogna perdere di vista che con le Unioni, come da piú parti apprendiamo da tempo, si perdono i notevoli vantaggi delle fusioni, sia in termini di contributi che di efficienza ed efficacia politico-amministrativa.
Basti pensare che:
– in Toscana i comuni che sono 280 stanno per passare a 50 comuni, come spiega Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, che dall’esperienza ultradecennale dei sei Comuni del Parco dell’Alta Valdera, apre il dibattito sulla possibile nuova geografia dei Comune della Valdera;
– in Regione Abruzzo è stata depositata la Pdl 175/15 che prevede contribuiti per le fusioni di comuni purché volti alla riduzione di tasse ai cittadini e alla salvaguardia dei servizi sociali;
– nell’ultimo nostro convegno a Popoli il Sindaco di Valsamoggia(Bo), Daniele Ruscigno, ha mostrato i vantaggi che il suo comune, fuso dal 2014, ne sta ottenendo in termini di contributi e di sviluppo;
– la stessa Coordinatrice del Comitato Nazionale Strategia Aree Interne, Sabrina Lucatelli, appreso ció nell’ambito del Convegno, ha detto che potrebbe indurre a ripensare certi criteri di definizione per indurre vantaggi e sviluppo al territorio con le nostre caratteristiche;
– inoltre, come emerge dal recente resoconto della Corte dei Conti al Ministero dell’Interno, le Unioni, per come sono organizzate oggi, rappresentano un aumento di spesa e costi che sono di fatto tutt’altro che ridotti.
Si evidenzia, pertanto che ci siano tutte le condizioni, gli elementi scientifici e conoscitivi, la domanda stessa del Territorio, per fare passi verso il superamento delle Unioni con la Strategia finale di una Grande Municipalità del Centro Abruzzo. Sarebbe da cogliere l’occasione anche della delibera della Giunta del territorio, lanciata da Popoli, una sorta di conferenza dei sindaci della Valle, della presenza in Regione dell’Assessore alle Aree interne, Andrea Gerosolimo, per iniziare il percorso, la grande marcia che potrebbe portare, con un chiaro progetto tale da equiparare la velocità delle nostre aree con quella della costa, facendo sinergia. In tal modo si renderanno finalmente i cittadini oggetto e protagonisti del loro futuro. Alternative a questo processo ve ne sono? No, ha detto lo stesso Presidente D’Alfonso con nettezza al nostro terzo convegno ad Introdacqua. Si potrebbe perciò iniziare anche con delle Unioni attraverso un accordo di programma delle politiche che diano omogeneità e forza, pensando ai passi successivi verso un’organizzazione dettagliata dei servizi attraverso gruppi di Comuni che vedano nella fusione il proprio traguardo.
La “Giunta del territorio, potrebbe aprire una « vera e propria fase costituente attraverso un grande processo di rinnovamento e ripensamento del territorio” .