Analizzati i “mali” del fiume: “Non ci sono politiche e programmi che incentivino un uso corretto dell’ambito fluviale: in questi anni spesso interventi sbagliati” afferma l’assessore Marconi
TERAMO -Il Piano di risanamento del fiume Tordino ,previsto dal Contratto di fiume attivato dalla Provincia quale azione del programma comunitario Ercip,si costruisce insieme ai cittadini e ai portatori di interesse chiamati, questi ultimi, dall’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, a dare il proprio contributo.Alla prima Assemblea di bacino sul fiume Tordino hanno partecipato in tanti realizzando un primo documento di sintesi del Piano di Miglioramento Fluviale: il documento analizza le cause dello stato di degrado dell’asta fluviale, individua gli obiettivi generali verso cui tendere e seleziona i diversi step attraverso i quali raggiungerli.Dagli studi proposti emerge che la qualità dell’acqua del fiume Tordino rappresenta un nodo strategico in quanto incide sulla qualità dell’acqua di balneazione – e quindi sul turismo, sulla pesca, sulla flora e la fauna – sia sulla qualità della salute pubblica in quanto l’acqua del fiume è utilizzata per uso irriguo.La messa in opera, in questi anni, di interventi di ripristino realizzati con tecniche di ingegneria di vecchia concezione e senza tener conto delle dinamiche fluviali insieme alla pulizia indiscriminata eseguita in alveo, hanno innescato nuovi fenomeni erosivi.
“Per maturare la consapevolezza che con il fiume ci si deve convivere dobbiamo cominciare ad osservarlo da un punto di vista diverso – afferma l’assessore Francesco Marconi – nel recente passato le attività dell’uomo sul fiume erano libere e l’assenza di regole ha determinato il suo sfruttamento indiscriminato. Negli ultimi anni si è assistito al capovolgimento totale di questa modalità di intervento. Oggi infatti tutto o quasi è impedito e occorre ristabilire il giusto compromesso. Dall’analisi delle cause e dalle soluzioni proposte, appare chiaro che oggi politiche e programmi sono esclusivamente riferibili ad ambiti idraulici ed ingegneristici mentre mancano iniziative che incentivino un uso alternativo, ludico, paesaggistico e turistico del fiume e del suo ambito. Su questi aspetti concentreremo la nostra attenzione”