L’associazione chiede, tra l’altro, una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla sicurezza sanitaria nei ristoranti
PESCARA – Dopo il primo giorno di apertuta in Fase 2, il Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi, Lorenzo Pace, ha indirizzato una lettera a tutti gli associati.
Nella nota si legge che i cuochi, dopo 69 giorni di blocco delle attività produttive a causa della pandemia da Covid-19, hanno ricominciato a lavorare in un contesto diverso da quello a cui erano abituati, con nuove regole, nuovi protocolli sanitari, ma soprattutto distanziamento interpersonale. Ma cucinare vuol dire pianificare, saper gestire, fare attenzione, essere precisi e pronti e quindi le nuove misure, per quanto accentuate, rientrano già nel loro lavoro quotidiano,
In questi mesi la Federazione Italiana Cuochi e l’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi non si é mai fermata; ha continuato il proprio lavoro con i corsi di formazione on-line e con le video conferenze, ha voluto e costituito il “Coordinamento delle Associazioni Ristorative Abruzzesi” per dimostrare coesione; é stata impegnata nelle rivendicazioni economiche e di riorganizzazione del comparto, e alla fine é riuscita ad avere alcune deroghe e maggiore elasticità nei protocolli.
Resta purtroppo la drammatica incertezza in cui si trovano i lavoratori stagionali e della banchettistica per i quali sta continuando a chiedere ammortizzatori sociali fino a quando non saranno riassunti, e la sospensione dell’attività d’impresa senza oneri per i ristoranti che per il momento non riapriranno. Alle Istituzioni chiede di attivare un’ampia campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla sicurezza sanitaria nei ristoranti, dove da sempre si lavora rispettando i protocolli della gestione igienica degli alimenti e degli ambienti.