A detta di Salce, poi «la decisione di fissare a mezzanotte la chiusura delle attività appare del tutto illogica. Perché i dati epidemiologici sono confortanti, e fatte salve le dovute cautele, non giustificano restrizioni così severe; perché siamo in piena stagione estiva, e gli orari tendono naturalmente a dilatarsi; perché dopo il lunghissimo lockdown è fisiologica l’esigenza soprattutto per i più giovani di prolungare il tempo di vita fuori casa; perché la chiusura anticipata dei locali, di per sé, non garantisce affatto che una volta abbassate le saracinesche vadano tutti a casa; e perché così una grande massa di persone tenderà a spostarsi verso le attività di ristorazione dei centri vicini, dove non sono stati imposti orari così restrittivi. A danno ulteriore degli operatori della città».
Il direttore provinciale della Cna, infine, «chiede al Comune, cui va riconosciuto di svolgere attraverso il corpo dei vigili urbani un importante lavoro di controllo e prevenzione dei reati nella strade sovraffollate, di sollecitare una sinergia con le forze dell’ordine; in modo da poter controllare con più divise i punti caldi durante le ore serali, garantendo la tranquillità di chi lavora e dei loro clienti, oltre che dei residenti».
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