ATRI (TE) – Non era semplice riuscire a catturare, per due ore, l’attenzione di una piazza, dividendosi tra canzoni intense e monologhi profondi (ma anche ironici) sul senso della vita, l’importanza della poesia e l’amore. Eppure Roberto Vecchioni ci è riuscito, incantando la platea di piazza Duchi d’Acquaviva lo scorso 17 agosto ad Atri. Il set è stato aperto, su esplicita richiesta del sindaco, da “L’ultimo spettacolo”, il brano del cantautore milanese preferito dal primo cittadino, poi spazio a successi come “Stranamore”, “El bandolero stanco” e “Le mie ragazze”, fino ad arrivare ancora più indietro con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”.
Commoventi i pezzi dedicati ai propri figli come “Le rose blu”, “Figlia” e “Due madri”, in cui Roberto cita anche le sue due nipoti. Pregevoli “Dentro gli occhi” e “Milady”, dopo di che l’artista si è incamminato verso il gran finale con “Sogna ragazzo sogna” e “Chiamami ancora amore”, che gli regalò la vittoria a Sanremo 2011. Nel bis non potevano mancare “Luci a San Siro” e “Samarcanda”.
Insomma, ci siamo trovati di fronte a un personaggio che, all’alba dei 75 anni, è ancora ampiamente in forma, oseremmo dire in stato di grazia. La band che lo accompagna, poi, è eccellente: basti pensare che in formazione ci sono il batterista Roberto Gualdi e il tastierista-violinista Lucio Fabbri, entrambi garanzia di qualità visto che sono da anni session men della Pfm. E come dimenticare il chitarrista Massimo Germini, un altro grande musicista.
Quella di Atri é stata una piacevole serata tra musica e poesia, e in conclusione vogliamo riportarvi questa riflessione che Vecchioni ha fatto a un certo punto e che ci trova pienamente concordi: gli uomini non si innamorano del sedere o del seno di una ragazza, perchè oggi guardano quello di una, domani quello di un’altra e così via. No, gli uomini si innamorano dell’anima di una donna, cioè del suo carattere. Si innamorano della sua personalità, della sua simpatia, del suo estro. E’ solo questo ciò che fa la differenza. “Quindi, donne, non vi fotografate il seno o il sedere: fotografate la vostra anima”, ha consigliato Vecchioni. Semplicemente straordinario.
Scaletta del concerto di Roberto Vecchioni del 17 agosto 2017 ad Atri
L’ultimo spettacolo
Stranamore
El bandolero stanco
La mia ragazza
Le mie ragazze
L’uomo che si gioca il cielo a dadi
Le rose blu
Figlia
Vorrei
Dentro gli occhi
Due madri
Milady
Le lettere d’amore
Dimentica una cosa al giorno
Sogna ragazzo sogna
Chiamami ancora amore
Bis
Luci a San Siro
Samarcanda