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Rocco Rotolone, cadde eroicamente durante la “Guerra Italo-Turca”

da Redazione

L’abruzzese era nato a Ripa Teatina (CH) nel 1891. Gli fu concessa, “alla memoria”, la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

rotoloneRIPA TEATINA – Rocco Rotolone nacque a Ripa Teatina (CH) in via Santa Colomba, il 24 febbraio del 1891, da Francesco (trentunenne “contadino” figlio di Luigi e Rosalia) e Carmina D’Ercole (trentottenne “contadina” figlia di Giuseppe e Maddalena). L’atto di nascita fu registrato dinanzi all’allora Sindaco Vincenzo Paternostro. I genitori di Rocco si erano sposati a Ripa Teatina (dove entrambi erano nati) il 15 settembre del 1877.

Quando l’Italia dichiarò guerra alla Turchia, il 29 settembre del 1911, Rocca aveva solo vent’anni. Fu arruolato nel 6° Fanteria ed inviato a combattere la guerra Italo-Turca. Partecipò alla battaglia di Zanzur combattuta, l’8 giugno 1912, tra i reparti del Regio Esercito italiano impegnati nell’occupazione della Libia ottomana (sotto il comando del generale Pietro Frugoni) e le truppe regolari dell’esercito ottomano coadiuvate da numerosi guerriglieri arabi.

Quel giorno le truppe italiane partendo da Tripoli marciarono su Zanzur e, dopo un feroce combattimento durato più di 4 ore, furono in grado di superare le resistenze dei Beduini e travolgere la trincea nemica. Purtroppo il questa drammatica battaglia Rocco Rotolone cadde ucciso: ma da vero Eroe. Rocco Rotolone non avrebbe dovuto prendere parte all’azione perché malato. Da diversi giorni aveva una forte febbre. Ma vedendo partire il “suo” 6° reggimento, Rocco Rotolone, lasciò l’Ospedale da campo e si aggregò ai suoi commilitoni.

Il resto è lasciato alla motivazione con la quale gli venne concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare: “ Rotolone Rocco, da Ripa Teatina (Chieti), caporale maggiore, n. 27381-9 matricola. Fulgido Esempio di militare virtù. Quantunque ammalato, insisté per prendere parte al combattimento e dette prova di esemplare coraggio nel condurre la sua squadra. Nell’ultima fase dell’azione, esponendosi per colpire il nemico in ritirata, fu colpito egli stesso da pallottola alla fronte, cadendo sul campo di battaglia. – Zanzur , 8 giugno 1912”. Testimoni dell’atto di coraggio del ragazzo di Ripa Teatina furono, tra gli altri, il Caporale Gaetano Di Salvo e il soldato Antonio Piscitello.

Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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