Il riferimento è alla dottoressa Ester Pasqualoni, uccisa da uno stalker il 21 giugno scorso nel parcheggio dell’ospedale di Sant’Omero, dove la professionista rosetana lavorava.
L’iniziativa è stata curata dalla Commissione pari opportunità del Comune di Roseto, in collaborazione con l’associazione dei commercianti Assorose e l’associazione Altan.
Sarà anche allestito un banchetto per la raccolta di firme a favore della petizione sulla proposta di legge 4376 del 2017, destinata a eliminare il rito abbreviato per i delitti di omicidio in occasione di altri delitti come stalking e maltrattamenti in famiglia.
Le opere in mostra nelle vetrine dei negozi aderenti all’iniziativa resteranno affisse dal 25 al 30 novembre.
“Oltre a iniziative di sensibilizzazione come questa”, dice la presidente della Commissione pari opportunità, Sabrina Di Furia, “è necessario intervenire a livello culturale, in particolare sull’educazione dei ragazzi al rispetto delle donne e sull’abbattimento degli stereotipi di genere.
Per questo motivo la Commissione ha già presentato il progetto A scuola contro la violenza alle presidi degli istituti Saffo e Moretti. Roseto, inoltre, ha aderito alla campagna della Commissione pari opportunità della provincia di Teramo Mai più in silenzio, in collaborazione con l’Ance (associazione nazionale costruttori edili), che mira a spingere le donne vittime di violenza a denunciare gli abusi subiti e a rivolgersi al centro antiviolenza La Fenice.
La campagna prevede l’affissione di un banner nei ponteggi dei cantieri aderenti all’iniziativa”.
“Dobbiamo fare molto di più per estirpare questa vergogna dalla nostra cultura”, dice Emanuela Ferretti, consigliera comunale con delega alle Pari opportunità.
“Queste iniziative non sono opportune ma necessarie come è doveroso continuare a porre il problema della violenza sulle donne e dello stalking costantemente all’attenzione di tutti”.
“Ester sono io è una iniziativa preziosa per ricordare la dottoressa Pasqualoni e tutte le donne vittime di violenza”, dice l’assessore alle Politiche sociali Luciana Di Bartolomeo, “come fondamentale, già dal titolo, è la campagna Mai più in silenzio.
Come donna, mamma e avvocato, oltre che come amministratrice, sono profondamente convinta della necessità di impegnarci senza tregua affinché non si debbano mai più registrare violenze e stalking basati su una cultura della sopraffazione dell’uomo sulla donna.
Dobbiamo farlo per noi, per tutte le vittime e soprattutto affinché le nostre figlie non debbano mai più avere a che fare con reati del genere”.
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