I due giovani “Bonnie e Clyde”, grazie alla loro maturata dinamicità e scaltrezza, selezionavano le vittime da colpire per strada, facendo leva sulla condizione di fragilità delle stesse, che si fidavano di quei due ragazzi che sembrava avessero imminente bisogno di essere aiutati. I due malviventi diversificavano il modus operandi e le zone d’azione, cercando di evitare di fornire punti di riferimento agli investigatori, il cui paziente, laborioso ed incessante lavoro, ha consentito di raccogliere le prove necessarie alla loro identificazione, dimostrandone la responsabilità.
I due malviventi utilizzavano diversi escamotage per avvicinare le vittime: a volte chiedevano una passaggio per raggiungere una determinata località; a volte la donna fingeva un malore ed il giovane chiedeva un passaggio al fine di raggiungere l’ospedale, deviando successivamente a richiesta della donna verso inesistenti abitazioni di genitori e parenti; altre volte la donna fingeva un malore asserendo di essere in stato di gravidanza. In tutti i casi, i giovani, una volta a bordo dell’autovettura, conquistavano rapidamente la fiducia della vittima, alla quale asportavano portafogli, telefoni cellulari, denaro contante e carte bancomat, che venivano utilizzati per eseguire rapidamente prelievi da istituti di credito ed uffici postali della zona, mentre i telefoni cellulari e refurtiva di altro genere venivano rivenduti sul mercato nero.
In altre occasioni i due giovani avvicinavano le vittime nei pressi di Stazioni ferroviarie o fermate di autobus e con varie storie di fantasia, chiedevano di poter effettuare una telefonata a parenti residenti nella zona. Successivamente facevano cadere, ovvero simulavano la caduta del cellulare della vittima, che preoccupata dei danni riportati dal cellulare perdeva di vista i propri bagagli, che nel frattempo veniva accuratamente “ispezionato” complice che ne asportava oggetti di valore. Altre volte avvicinavano le vittime mentre effettuavano rifornimento self service di carburante e mentre uno distraeva ed intratteneva la vittima, l’altro agiva, asportando ogni oggetto di valore presente all’interno dell’autovettura.
Stessa sorte capitava a chi lasciava l’autovettura incustodita per qualche minuto per entrare in negozi per un acquisto veloce. I malviventi cambiavano spesso zona dove colpire, spostandosi tra i comuni di Giulianova, Roseto, Pineto, Mosciano ed Atri. I Carabinieri della Stazione di Giulianova hanno svolto accurate indagini, raccogliendo immagini riprese da telecamere di sicurezza, testimonianze delle vittime e di testimoni, quindi, incrociando e mettendo insieme i vari elementi acquisiti, sono riusciti a giungere all’identificazione dei due giovani.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, condividendo pienamente le risultanze investigative acquisite dai militari operanti, e ritenendo fondato il pericolo di reiterazione del reato da parte degli autori, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella mattinata odierna nei confronti dei due malviventi, per i quali si sono aperte le porte del carcere di Castrogno.
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