Teramo

Roseto partner del progetto prevenzione rischi per l’infanzia

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ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Contrastare la povertà nei primi anni del bambino nella fascia metropolitana costiera delle province di Pescara e Teramo.

E’ questo l’ambizioso e validissimo compito di un progetto che vede il Comune di Roseto protagonista, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, e una serie di enti tra cui Comuni e Asl.

Il progetto, dal titolo “Prima – Prevenzione dei Rischi per l’Infanzia e la Maternità Assistita” presentato dall’associazione Focolare Maria Regina di Scerne di Pineto, è stato finanziato con 390 mila euro.

“E’ un ottimo risultato che ci vede protagonisti con, in primis l’associazione Focolare Maria Regina di Scerne di Pineto e l’assessorato regionale alle Politiche sociali, diretto da Marinella Sclocco. Sono molto soddisfatta di questa notizia”, dice l’assessore alle Politiche sociali Luciana Di Bartolomeo, “Sono iniziative allestite insieme ad altri enti ma vedranno il nostro Comune impegnato in quella che mi pare una importante azione di sostegno della maternità e dell’infanzia. E’ fondamentale impegnarsi nella collaborazione con questi enti meritori, come il Focolare Maria Regina, che ci consentono di accedere a finanziamenti che altrimenti sarebbero impossibili da ottenere. Ringrazio la nostra assistente sociale, Natascia Parisciani, che è la referente di questo progetto per la nostra amministrazione”.

Il progetto Prima si pone i seguenti obiettivi:

prevenire gli effetti della povertà nei primi anni di vita del bambino;

accompagnare la nascita e la crescita del bambino facilitando l’accesso a servizi e opportunità di qualità;

migliorare la salute fisica e psicologica materna e infantile;

prevenire la trascuratezza e il maltrattamento;

incoraggiare la genitorialità positiva;

promuovere lo sviluppo del bambino e l’accesso precoce al sistema educativo (nidi).

Attraverso:

l’attivazione di una rete di sorveglianza e di screening della maternità a rischio di povertà e vulnerabilità, in rete con i servizi sociali comunali, i consultori, i punti nascita ospedalieri, i servizi pediatrici di base;

l’organizzazione di un servizio di cure domiciliari (home visiting) per assistere la maternità fragile, che offra servizi di sostegno alla salute, assistenza alle madri per la cura del bambino e la comprensione delle sue tappe di sviluppo, orientamento, accompagnamento e accesso ai servizi sociali, educativi, sanitari e di inclusione lavorativa, supporto alle madri per definire obiettivi per il futuro e trovare soluzioni di lavoro compatibili con la cura dei figli, interventi di genitorialità positiva;

la gestione di un progetto individualizzato di accompagnamento alla crescita positiva del bambino, che prevede azioni di supporto e di rete, individuazione di un case manager, eventuale concessione di una dote economica per la crescita;

realizzazione di un servizio di orientamento e di facilitazione all’accesso dei servizi educativi da parte delle madri.

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