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Roseto,Rifondazione Comunista critica il piano spiaggia

da Redazione

ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Riceviamo dalla segreteria del circolo di Roseto degli Abruzzi,Partito della Rifondazione Comunista e pubblichiamo:

Il Comune di Roseto ha approvato il peggior Piano Spiaggia che si potesse concepire. Un minestrone di favori e clientele che, oltre a trascurare gli impatti che l’ulteriore incremento della pressione antropica certamente avrà sull’ambiente, si limita ad elargire e lottizzare senza alcuna logica la spiaggia di Roseto, lasciando appena qualche granello di sabbia libero per i cittadini. Nulla, o quasi nulla è previsto per i giovani o per coloro che semplicemente vogliano fruire del diritto di andare al mare senza essere salassati. La questione delle spiagge libere, puntualmente sollevata dai vari enti partecipanti alle conferenze di servizi, tra cui la ASL e la soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, è stata liquidata attraverso il semplice rispetto delle soglie minime imposte dalla legge. Centinaia di metri quadri sono stati gratuitamente concessi, senza alcun criterio agli attuali concessionari di stabilimenti balneari e quasi tutto il litorale centrale è stato privato della spiaggia libera. Se le quote previste per legge risultano percentualmente rispettate, questo si deve al semplice fatto che, con altrettanta scelleratezza, due anni or sono, la famigerata “Banda dei 26” in Consiglio Regionale, ridimensionò considerevolmente il perimetro del tratto costiero della Riserva Naturale del Borsacchio, permettendo che oggi possa essere computato nel Piano Demaniale. La ditta Pavone & co. tuttavia non si è accontentata e, tramite una delibera di pochi giorni fa, ha pensato bene di mettere al bando la gestione di quattro dei residui tratti di spiaggia ancora disponibili, per assegnarli, neanche a dirlo, a coloro che già gestiscono stabilimenti e permettendo di occuparle con ombrelloni e attrezzature varie anche oltre il tramonto. Riteniamo sia iniquo ed irragionevole che, alla luce della devastante condizione economica in cui versano centinaia di famiglie e giovani rosetani, l’amministrazione, con una mano elargisca senza criterio ulteriori occasioni di profitto a chi già ne possiede e con l’altra neghi a tutti coloro che non possono permettersi di pagare centinaia di euro per l’affitto di un ombrellone la libera e gratuita fruizione di tutto il litorale centrale. Non è accettabile che un cittadino rosetano o un turista privo di sufficiente disponibilità economica, per trascorrere una semplice giornata di mare, debba confinarsi alla periferia della città. Non ci fosse la Riserva Naturale, oggi un giovane precario rosetano d’estate dovrebbe confinarsi in vere e proprie riserve indiane. Ci auguriamo che tutto ciò non sia irreversibile e che le autorità competenti prendano in considerazione la discutibilissima legittimità con la quale è stata condotta la procedura di “non” assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica e che venga prontamente rigettata una pianificazione urbanistica così maldestramente elaborata

 

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