Si è quindi proceduto ad ascoltare vicini di casa e conoscenti, che hanno confermato l’abitudine della vittima a chiudere sempre la porta del proprio domicilio. Era quindi evidente che chi aveva rubato i preziosi era in possesso delle chiavi per poter accedere all’abitazione “visitata”. Le indagini si sono pertanto concentrate nel contesto famigliare dell’anziana, che ha cominciato a fornire informazioni utili su chi aveva libero accesso alla sua abitazione.
Si e’ perciò arrivati subito a identificare il giovane, che ha un rapporto di parentela con la signora. Dopo pochissimi giorni, le indagini hanno condotto a un compro-oro de L’Aquila gestito dalla 51enne, la quale, in un primo momento, ha negato di aver ricevuto preziosi dal giovane. Tra l’altro, nei registri dove per legge devono essere annotati i gioielli che vengono conferiti a questo genere di esercizi commerciali, non vi era traccia dei monili trafugati.
Tuttavia la titolare del compro oro, posta di fronte alle sue palesi contraddizioni, ha dovuto ammettere il possesso dei gioielli e il fatto che lo stesso ragazzo glieli avesse portati. Tutta la refurtiva, del valore di 600 euro circa (che al 21enne era fruttato poco meno di 380 euro), e’ stata recuperata e restituita alla derubata.
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