Dalle 10 alle 12.30, presso il Centro di Medicina Fisica e Riabilitazione Fisioter di via D’Avalos 9
PESCARA – “L’Acufene, il tipico ronzio dell’orecchio, in alcuni casi un rumore fisso, in altri una percezione intermittente, non è una ‘condanna’ cui rassegnarsi, ma è una patologia che va conosciuta, riconosciuta e affrontata con tutte le metodologie oggi disponibili. Per questa ragione domani, sabato 13 febbraio, affronteremo la problematica, in una Giornata dedicata all’Acufene, alla prevenzione e ai possibili trattamenti, dalle 10 alle 12.30, presso il Centro di Medicina Fisica e Riabilitazione Fisioter di via D’Avalos 9 a Pescara”. Il dottor Francesco Berni Canani, medico specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale, Dirigente medico del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale civile di Pescara, è l’ideatore e promotore della ‘Giornata sociale di Prevenzione’ dedicata all’acufene, “una patologia spesso non considerata, che invece va indagata perché può avere diverse cause che, se individuate e trattate, possono determinare la scomparsa del fastidio, o comunque consentire la sua riduzione a tutela della qualità della vita del paziente”.
“La percentuale di persone colpite dall’acufene – ha spiegato il dottor Berni Canani – sta crescendo a vista d’occhio, oggi almeno il 10-15 per cento della popolazione è affetta da tale patologia, più o meno molesta e fastidiosa, ma soprattutto, se fino a qualche anno fa rappresentava un problema tipico dell’età avanzata, oggi l’acufene colpisce soggetti sempre più giovani che si rivolgono all’otorino, spesso tardi, per segnalare quel ronzio fisso nell’orecchio. Segno dei tempi, evidentemente, dei rumori invasivi e spesso traumatici che ci circondano ogni giorno, ma anche del prematuro insorgere di altre malattie che credevamo fossero tipiche dell’età matura”.
Ma, cos’è l’acufene? È la percezione soggettiva di uno stimolo sonoro. “C’è chi riferisce di avvertire un ronzio fisso, chi un fischio sottile – ha elencato il dottor Berni Canani -, alcuni descrivono questo suono come il ‘soffio del vento’ o ‘acqua che scorre’, mentre per alcuni si parla di un rumore pulsante, come il cuore che batte, o uno scatto meccanico. Sotto il profilo medico, diciamo che l’acufene è una sofferenza dell’organo dell’udito, che può insorgere in relazione a cause spesso diverse fra loro. Un soggetto che lamenti la comparsa improvvisa di un suono anomalo nell’orecchio dovrebbe in breve tempo riferirlo al proprio medico curante che, a sua volta, non dirà mai al proprio paziente che ‘non c’è nulla da fare’, ma piuttosto farà la prima valutazione del quadro generale, per poi indirizzare il paziente allo specialista otorino che formulerà la propria diagnosi partendo dalla valutazione dell’organo uditivo, attraverso gli esami classici come quello audiometrico, l’acufenometria e le otoemissioni acustiche, per poi decidere eventuali approfondimenti neuroradiologici, ecodoppler dei vasi aortici e intracranici, o esami dell’articolazione temporo-mandibolare”.
E oggi nel trattamento dell’acufene ha assunto massima rilevanza soprattutto la ‘terapia cognitivo-comportamentale’ che mette in gioco la figura indispensabile dello specialista psicologo. All’incontro di domani, sabato 13 febbraio, parteciperà con il dottor Berni Canani anche il dottor Alessandro Giannandrea, psicoterapeuta dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma e istruttore di Mindfulness, per un inquadramento completo della patologia. “E l’occasione – ha aggiunto il dottor Berni Canani – sarà preziosa anche per dare alcuni consigli utili per prevenire l’insorgenza del ‘ronzio’, come evitare l’esposizione a suoni forti e a rumori; tenere sempre la pressione sanguigna sotto controllo; ridurre il consumo di sale; evitare stimolanti come il caffè, il tè, il tabacco e la cola; fare esercizio quotidiano per migliorare la circolazione; ottenere un adeguato riposo ed evitare l’affaticamento; e, infine, smettere di preoccuparsi per il rumore e imparare a ignorarlo”. La partecipazione alla giornata di formazione e prevenzione è gratuita.