Come ottenere il piatto tipico della tradizione abruzzese; dalle origini antiche e contadine, povero ma robusto e nutriente: sagne e ceci
Sagne e ceci è un primo piatto tipico della tradizione abruzzese. Prima di parlarvi della ricetta, però, una breve introduzione sul cece di Navelli, una delle eccellenze del territorio nonchè presidio Slow Food.
Il Cece di Navelli è piccolo proprio come il borgo in provincia de L’Aquila di cui porta il nome. A ottobre, la campagna si colora di viola grazie ai fiori dello zafferano, prodotto ormai celebre in tutta la penisola. Ma in questa conca naturale c’è anche un’altra coltivazione che è stata fondamentale per l’economia, la storia e la sussistenza della comunità, quella del cece. olor crema e di piccole dimensioni, il Cece di Navelli ha una superficie perfettamente liscia. I contadini ne hanno conservato anche una seconda tipologia, ancora più piccola, di colore rosso ruggine e con superficie rugosa. Storicamente i primi erano destinati alla vendita, i secondi all’uso familiare. Questo legume cresce a 700-800 metri di quota in terreni aridi, leggeri, anche pietrosi e senza ristagno d’acqua. I ceci rossi hanno una buccia più dura rispetto a quelli bianchi, quindi necessitano di tempi di cottura più lunghi; sono più farinosi, hanno un sapore più intenso e sono particolarmente adatti alla preparazione di zuppe. In Abruzzo i ceci vengono utilizzati per molte preparazioni.
Una di queste é appunto, sagne e ceci. “Povero”, di origine contadina, ma robusto e nutriente, questo piatto veniva cucinato tutto l’anno, ma era molto atteso soprattutto nel periodo della macinatura del grano nuovo presso i mulini. Una curiosita? Si narra che questo tipo di pasta anticamente fosse preparato per favorire la produzione di latte nelle donne in allattamento.
Oggi ogni famiglia tende a farle un po’ a modo proprio. Alcune ricette prevedono un’aggiunta di prosciutto cotto a dadini, altre le cotiche. Alcuni al posto dei ceci, utilizzano i fagioli, altri i broccoli, altri ancora i fagioli cannellini.
Ingredienti (per 4 persone)
- 400 g di farina di grano duro
- 400 g di ceci secchi (o in scatola; in tal caso non avranno bisogno di essere messi in ammollo)
- 1 rametto di rosmarino
- aglio
- sale, quanto basta
- 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
Preparazione
- Mettere in ammollo i ceci per 12 ore.
- Mettete a bagno i fagioli il giorno prima, bolliteli per un’ ora, scolarli e metteteli da parte
- Versate la farina sullo spianatoia e create un impasto con acqua tiepida e un pizzico di sale, fino ad ottenere un impasto sodo.
- Creato l’impasto fate delle sfoglie sottili; tirate a mano la pasta e tagliate le sagne a forma di striscioline di un cm di larghezza e cinque di lunghezza. Mettetele su un vassoio, spolveratele di farina per evitare che si attacchino, e lasciatele riposare.
- Prendete una padella, mettete un filo di olio, l’aglio, il rosmarino e un po’ di peperoncino fresco. Alla fine inserite i ceci e fate saltare a fuoco alto per qualche minuto, poi aggiungete l’acqua di cottura dei ceci.
- Fate bollire le sagne e dopo che sono risalite a galla lasciatele sul fuoco per un altro minuto.
- Scolate le sagne, conservate un po’ di acqua della cottura e unite i ceci.
- Rimanete sul fuoco per un’altro minuto.
- Servite caldo e, se volete, aggiungete un filo di olio di oliva.
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