Vogliamo essere garanti e testimoni, non per una pretesa immotivata o dettata dall’emozione degli ultimi tragici eventi, ma per aver contribuito fin dal primo numero della Rivista, alla valorizzazione editoriale del patrimonio culturale e storico di una terra fino ad allora confinata nella lontananza quasi mitica delle sue aspre montagne.
Dei 45 monumenti aquilani e abruzzesi da restaurare dopo il terremoto del 6 aprile solo una parte ha finanziatori sicuri. C’è sicuramente l’impegno della Spagna per il restauro della grande Fortezza spagnola. C’è la firma della Francia, che pagherà la metà dei lavori necessari per la chiesa di Santa Maria del Suffragio, l‘Australia forse si occuperà dell’oratorio di San Filippo Neri. I tedeschi con 3 milioni hanno puntato a ricostruire il centro di Onna e in particolare la sua chiesa quattrocentesca. Mentre i canadesi hanno in previsione di spendere 4 milioni di euro per il polo universitario dell’Aquila. I giapponesi finanzieranno la costruzione all’Aquila di un auditorium antisismico, tutto in carta rafforzata e un centro sportivo da 3mila posti.
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