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San Giovanni Teatino ribadisce il no all’attuale percorso del cavidotto Terna

da Redazione

Presentate le osservazioni alla Capitaneria di Porto di Pescara

SAN GIOVANNI TEATINO – San Giovanni Teatino ha risposto  all’invito della Capitaneria di Porto di Pescara, che ha chiesto di presentare entro il 10 dicembre le osservazioni “a tutela di eventuali diritti” per la posa di un cavo di collegamento HVDC (alta tensione in corrente continua) Italia – Montenegro. La capitaneria ha il compito di sbrigare la pratica per la concessione demaniale marittima relativa all’occupazione di parte del litorale e del fondo marino. Le osservazioni sono state effettuate in considerazione del fatto che l’amministrazione comunale di San Giovanni Teatino ha presentato un ricorso in attesa di giudizio al Consiglio di Stato: la concessione demaniale, dunque, rappresenterebbe per San Giovanni Teatino una “perpetuazione di attività già ritenute illegittime”. I rilievi evidenziati dal Comune nascono dalla mancanza di conformità urbanistica dell’opera, che non risulta prevista dagli strumenti urbanistici vigenti nei comuni interessati (e quindi neanche a San Giovanni Teatino). Per questo il Comune chiede che: “non venga rilasciata la concessione demaniale di cui al procedimento attivato presso la Capitaneria di Porto di Pescara e ogni ente in indirizzo e comunque coinvolto, provveda a riesaminare per le proprie competenze gli atti del procedimento al fine di provvedere, anche in auto-tutela, all’annullamento/revoca degli stessi. In particolare, “il Ministero dell’Ambiente e la Regione Abruzzo provvedano ad attivare le procedure di valutazione ambientale (assoggettabilità a V.I.A.; Valutazione di Incidenza Ambientale) prima dell’avvio dei cantieri (sottoponendo ad esse anche le attività preliminari) e “i Ministeri competenti provvedano a riesaminare i pareri relativi alle procedure di Valutazione Ambientale Strategica dei Piani di sviluppo che includono quest’opera”. Si chiede infine che il Ministero dello Sviluppo Economico, in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente, provveda a sospendere l’efficacia del Decreto di autorizzazione, riesaminando l’iter autorizzativo”.

 

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