Eventi Abruzzo

San Martino dell’Olio e del Vino, il resoconto dell’edizione 2019 [FOTO]

Condividi

Troiano: “La tradizione nasce dalla venerazione del Santo che, per convertire i pagani, viaggiava soprattutto per le campagne verso le quali aveva sempre un occhio di riguardo

SPOLTORE – “La campagna olearia 2019 è andata molto bene in Abruzzo, anche se le mutate condizioni climatiche hanno anticipato tra fine settembre e ottobre la raccolta delle olive e chi ha atteso i tempi tradizionali, ovvero novembre, ha trovato i frutti ormai invasi dalla famigerata mosca. Ma ora il nemico più pericoloso è il potenziale arrivo della Xylella, un batterio che uccide la pianta che letteralmente si spoglia. In Abruzzo non è ancora stata segnalata, e per ora ha invaso il Salento, e la zona della Puglia da Bari in giù, ha fatto la sua comparsa in Toscana, in Liguria e in Francia”.

Lo ha detto Marino Giorgetti, la massima autorità internazionale esperto di olio nel corso della nona edizione del San Martino dell’Olio e del Vino svoltosi, come da tradizione, a Borgo Case Troiano, con tutti i riti enogastronomici legati alla ricorrenza, alla presenza, tra gli altri, anche dello chef Maurizio Tricca, docente di cucina all’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara.

“Il San Martino – ha spiegato il Presidente dell’Associazione Fontevecchia Luciano Troiano – rientra tra le feste calendariali della tradizione contadina che la nostra Associazione, con un’attenta opera di ricerca e di conservazione delle tradizioni, sta portando avanti, di anno in anno, per non perdere la memoria dei nostri nonni e delle nostre terre. La tradizione nasce dalla venerazione del Santo che, per convertire i pagani, viaggiava soprattutto per le campagne verso le quali aveva sempre un occhio di riguardo e infatti è da sempre considerato il santo dei pellegrini e dei contadini i quali, nella ricorrenza delle sue esequie, l’11 novembre, erano soliti preparare grandi feste, aprendo le botti del vino novello, e preparando buone pietanze da consumare insieme, dunque un’occasione per celebrare i frutti della terra e l’abbondanza di buon cibo. L’Associazione Fontevecchia ha da sempre scelto di accompagnare l’evento celebrativo con la scoperta non solo del vino novello, ma anche dell’olio nuovo, visto che la raccolta delle olive è finita da poco e dai frantoi è appena uscito il nuovo frutto della raccolta”.

Ad aprire l’evento, dopo un momento celebrativo e di preghiera nella Chiesa della Santissima Trinità racchiusa nel Borgo, è stato Marino Giorgetti che ha proposto l’analisi sensoriale e gli assaggi degli olii extravergine d’oliva della campagna 2019.

“Ogni anno – ha ancora ricordato il Presidente Troiano – chi vuole può portare il proprio olio, prodotto o acquistato, quindi si propongono ai presenti gli assaggi anonimi, ovvero nessuno sa a chi appartiene l’olio offerto, e Giorgetti insegna a distinguere un prodotto di buona qualità da quello meno pregiato, dando anche gli strumenti per difendersi dalle frodi alimentari, spesso in agguato anche negli acquisti da supermercato”.

Due i campioni proposti in degustazione, entrambi promossi da Giorgetti, il quale ha ricordato alcune regole base per una sana alimentazione: “Ricordiamo innanzitutto che l’olio extravergine d’oliva non fa ingrassare, è sempre preferibile consumarlo crudo, anche se è il grasso con il punto di cottura più alto, 380 gradi, ovvero non procura danni. L’olio nuovo va assolutamente somministrato anche ai bambini e va consumato per i suoi polifenoli che ci proteggono anche dalle patologie tumorali. Va conservato al buio, nelle classiche lattine di acciaio o in bottiglie di vetro scuro, non lasciando spazio all’aria per evitare processi di ossidazione. E, infine, dubitate sempre di un olio extravergine d’oliva che ha prezzi troppo bassi”.

Dopo l’esibizione nei canti natalizi degli zampognari de I Gigli d’Abruzzo, Ciriaco Panaccio e Matteo Di Marco, a chiudere l’evento è stato, come sempre, l’assaggio gratuito dei piatti del San Martino, ovvero le rivotiche e li sgajuzze preparati con l’olio nuovo, la pizza di randinje con l’uvetta e il dolce di San Martino con il mosto cotto, illustrati dallo chef Tricca. Il pasto è terminato con la rottura della cornucopia, simbolo di abbondanza e di prosperità, consumata, pezzo ezzo, da tutti i presenti quale simbolo beneagurante. Durante l’evento è stata anche esposta la cornucopia in terracotta realizzata dal maestro presepista napoletano Aldo Vucai.

Pubblicato da
Redazione
Tags: Spoltore

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter