Domenica 6 novembre, presso la Casa della Cultura, la seconda anteprima della manifestazione eno-gastronomica itinerante nel Centro Storico
SAN SALVO (CH) – Domenica 6 Novembre dalle ore 17.30, presso la Casa della Cultura c/o “La Porta della Terra” di San Salvo, si terrà il concerto acustico di One Glass Eye per la seconda anteprima di Vinum et Cultura, la manifestazione eno-gastronomica itinerante nel Centro Storico di San Salvo, nei giorni 11,12 e 13 Novembre. Ingresso Gratuito!
ASPETTANDO VINUM ET CULTURA
Manca poco all’inizio di Vinum et Cultura,manifestazione eno-gastronomica patrocinata dal comune di San Salvo ed organizzata dall’associazione culturale FATTO BENE insieme ai ragazzi di Drank, che porterà le migliori cantine del territorio nelle case del Centro Storico di San Salvo, accompagnate da un programma ricco di musica ed appuntamenti per approfondire ed apprezzare la cultura del buon vino.
Dopo la splendida performance di Nadine Carina, lo scorso 8 Ottobre, la Casa della Cultura di San Salvo ospiterà l’intenso e delicato live acustico di One Glass Eye, che eseguirà solo voce e chitarra i brani del suo album d’esordioElasmotherium. Sarà un’ottima occasione per iniziare ad immergersi nello spirito di Vinum et Cultura, animando uno dei luoghi principali dove si svolgeranno diverse attività previste dal programma della manifestazione.
BIO – One Glass Eye è il progetto solista di Francesco Galavotti, già frontman della band emocore Cabrera. Il suo disco solista d’esordioElasmotherium, è uscito lo scorso 10 Ottobre in digitale e CD edizione limitata per V4V-Records e Out Stack. Un disco intimo, sincero e poetico che unisce la tradizione emo math al folk lo-fi da cameretta.
ELASMOTHERIUM – L’elasmoterio è una creatura preistorica, un enorme rinoceronte che viveva nel freddo.
“Elasmotherium” è il disco di una civetta che deride il peso del ghiaccio. È un disco di case, di animali domestici, di fast food, di solitudini, di videogiochi, di maglioni usati e di un tatuaggio che non arriverà mai perché la pelle non lo potrebbe reggere. Un disco da tenere in tasca, imbottito contro il freddo, che dura venti minuti.
È una fotografia di 9 canzoni, scattata in un giorno di marzo del 2016, quando pioveva e le macchine fuori dallo studio sembravano miracolosamente dei sintetizzatori. È il disco di una crescita, di un distacco consapevole ma taciuto per gentilezza, con un sorriso appena forzato.
Racconta, in qualche modo, di un disgelo.