La casa di cura Villa Serena di Città Sant’Angelo (PE) mette a confronto professionisti della struttura ospedaliera e del territorio
CITTÀ SANT’ANGELO – La percezione della sicurezza che si ha della chirurgia è elevata, grazie ad anni di progressi medici, e dal punto di vista psicologico ciò rappresenta un aiuto per i pazienti.
Dall’altra parte l’aumento dell’età media, che si traduce in sempre più pazienti anziani, a volte con situazioni cliniche delicate, porta a una maggiore complessità degli interventi chirurgici.
Uno studio mondiale dell’università Queen Mary di Londra, pubblicato sul British Journal of Anaesthesia, traduce in cifre la situazione attuale: ogni anno il 16,8% dei pazienti sviluppa complicazioni post-operatorie, e il 2,8% muore prima di lasciare l’ospedale, il che vuol dire 50 milioni di soggetti con complicazioni e 1,5 milioni di decessi post-operatori.
È in questo contesto che è nata l’idea di realizzare il convegno “Dal territorio al tavolo operatorio e ritorno: un percorso sempre sicuro?”, che si terrà oggi,sabato 20 maggio, a Città Sant’Angelo (Pescara) nella Casa di Cura Villa Serena, da sempre interessata ad alzare il livello del dibattito medico coinvolgendo e mettendo a confronto le proprie figure professionali e i professionisti del territorio.
Si tratta di un vero e proprio evento con finalità formative nel quale interverranno medici di medicina generale e specialisti in anestesia e rianimazione, cardiologia, chirurgia, urologia e ortopedia.
Durante l’iniziativa si approfondiranno i moltissimi passaggi delicati del percorso pre, post, e perioperatorio che necessitano di un’attenzione molto alta da parte del personale medico e paramedico, in un sistema complesso come quello sanitario nel quale occorre garantire efficienza, qualità, efficacia, sicurezza e appropriatezza delle prestazioni.
Il convegno della Casa di Cura Villa Serena analizzerà gli elementi chiave per raggiungere questi obiettivi: la formazione medica continua, l’implementazione della pratica clinica basata sull’evidenza, la riduzione dell’incidenza degli errori, la risposta appropriata ai bisogni del paziente, e soprattutto il miglioramento del rapporto, la corretta e fattiva interazione tra i professionisti della struttura ospedaliera e del territorio.