SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Nel corso di quasi un anno, a partire dal 2018, era diventato un vero e proprio incubo per il titolare, le maestranze ed i clienti di un Hotel di Sant’Egidio alla Vibrata e non solo, perché l’uomo era solito durante il giorno arrecare disturbo, infastidire e creare il terrore tra i cittadini e gli esercenti della tranquilla cittadina vibratiana. Tutti erano ormai arrivati all’esasperazione, per i modi violenti ed inurbani di comportarsi di quell’ospite dell’Hotel e, con cadenza quasi settimanale, facevano la fila dai Carabinieri del locale Comando Stazione per presentare di volta in volta, a seconda dei casi e delle circostanze, le querele nei confronti di uno sfollato del terremoto del Centro Italia del 2016 originario di Corropoli, ospite della struttura ricettiva già da un paio d’anni, con il vizio di alzare quasi giornalmente il gomito.
Numerosi, per altro, erano gli interventi dei Carabinieri richiesti al 112 e del personale medico-sanitario del 118 presso l’Hotel per le furibonde liti e le continue violenze commesse dal 53enne verso il titolare e gli altri residenti. Con l’accusa di essere uno stalker i Carabinieri di Sant’Egidio alla Vibrata hanno arrestato su provvedimento richiesto dal P.M. – Dott.ssa Francesca Zani – al GIP del Tribunale di Teramo – Dott. Marco Procaccini – che ha messo fine ai quotidiani atti persecutori con l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, si sono così aperte le porte di Castrogno per L. R., 53nne, di Corropoli, già noto alle cronache per i suoi comportamenti violenti che lo avevano già portato in carcere.
Il provvedimento in disamina scaturisce al termine di prolungate indagini dell’Arma avviate con le numerose denunce-querele presentate dal titolare dell’Hotel, sfinito per dover sopportare un’ospite sicuramente sgradito, dal cuoco e da una decina di ospiti, quest’ultimi impossibilitati a rientrare nelle loro abitazioni per i problemi del post-sisma, oltre ai numerosi testimoni ascoltati nei mesi precedenti dai militari.
Dagli accertamenti, infatti, è emerso che il R. L., soprattutto dopo aver fatto uso smodato di bevande alcoliche, era solito importunare gli avventori dell’albergo dando loro fastidio e quando veniva richiamato dal titolare ad assumere modi più urbani e tranquilli per non arrecare disturbo altrui, si scagliava contro la sua persona con veemenza asserendo che la struttura faceva schivo ed in taluni casi colpendolo con schiaffi e calci.
Il trattamento era riservato anche al cuoco, evidentemente per alcune pietanze non di suo gradimento, arrivando a minacciarlo di morte mettendogli – in segno di sfida – due dita sotto la gola. Peggio invece è andata ad una cliente, intervenuta per difendere un ospite aggredito, alla quale le ha storto con violenza un dito, mandandola in Ospedale con una prognosi di 7 giorni, mentre altri – quando si trovava su di giri – venivano strattonati e spintonati volutamente senza alcun apparente motivo oppure venivano insultati ed apostrofati con epiteti e frasi minacciose ed ingiuriose anche a sfondo razziale per la provenienza regionale.
Il R. L., al termine della stesura dei previsti verbali è stato quindi tradotto presso la Casa Circondariale di Teramo come disposto dall’Autorità giudiziaria.
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