Il predetto, che faceva uso smodato di consumo di alcool, in più circostanze – nel corso degli ultimi anni – aveva malmenato ed offeso con pesanti ingiurie la propria consorte, convivente, connazionale, 35enne. Da ultimo lo scorso mese di aprile – in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’ubriachezza, alla presenza dei due figli minori, al culmine di una furibonda lite per futili motivi le metteva le mani addosso stringendole al collo – come per soffocarla –. La donna successivamente, dopo essersi liberata si era rivolta ai sanitari del Pronto Soccorso del P.O. “Val Vibrata” che le avevano diagnosticato lievi lesioni guaribili in giorni 7 (sette).
Ma la vita della donna, come accennato, è costellata da questi continui maltrattamenti e vessazioni, consistiti in schiaffi e pugni, tirate di capelli e continuamente apostrofata con i peggiori epiteti, mortificandola che non valeva nulla, spingendosi all’apice delle violenze, in un impeto d’ita a danneggiare anche i suppellettili dell’abitazione, accusandola di avere relazioni extraconiugali con altri uomini.
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