Il ciclotour di circa 400 chilometri,finalizzato a unire idealmente la Majella, montagna “madre” d’Abruzzo, e Sarajevo,rientra nel Progetto Bike4Truce della Fondazione Olos Onlus
PESCARA – La bici come strumento della tregua e veicolo di pace. Il progetto Bike4Truce ideato dalla Fondazione Olos Onlus di Pescara prosegue i suoi interventi con il ciclotour Rims of Peace che prevede due tappe di forte valore simbolico: Mostar e Sarajevo.
La nuova sfida, intitolata Rims of Peace (Cerchi di Pace) porterà Ginello Cimini, Luciana Di Sabatino e Valerio Di Vincenzo a percorrere in bici circa 400 chilometri in Croazia e Bosnia-Erzegovina, con l’intento di unire idealmente la Majella, montagna “madre” d’Abruzzo, e Sarajevo, città martire di uno dei più atroci conflitti europei del ‘900.
Oltre alla città di Sarajevo, che ospitò le Olimpiadi Invernali del 1984, la piccola spedizione sosterà anche in un altro luogo particolarmente significativo: Mostar, il cui ponte crollato è stato uno dei simboli più strazianti della guerra in Bosnia.
“Il progetto B4T – dichiara Di Vincenzo, presidente della Fondazione Olos – si rivolge a chi sceglie e pratica l’etica del pedalare sostenendo uno stile di vita rispettoso degli equilibri individuali, relazionali e naturali. A Mostar saremo accolti dal direttore del Pavarotti Music Center, Elvedin Nezirović, con il quale ci confronteremo sulle difficoltà incontrate nel portare avanti l’attività del centro musicale, una delle iniziative più qualificanti immaginate da Pavarotti, Brian Eno e gli U2, che nel 1997 ne finanziarono l’istituzione.
Il Pavarotti Music Center è attivo su molti fronti, ma ha dovuto sospendere le prestazioni di musicoterapia, lungamente implementate avvalendosi di personale straniero. Le prestazioni sono state rivolte a pazienti con diverse problematiche, con particolare attenzione per i giovani traumatizzati dagli eventi bellici.
La musicoterapia è una prassi che trova una scuola consolidata anche nel Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara, in cui è attivo uno specifico corso di studi diretto dal prof. Silvio Feliciani. Sonderemo il terreno per capire se sia possibile contribuire alla riattivazione delle prestazioni di musicoterapia nel Centro Pavarotti di Mostar, mirando a dotarlo di personale specializzato locale”.
Nella seconda tappa
a Sarajevo, Cimini, Di Sabatino e Di Vincenzo saranno accolti da Enver Hadžiomerspahić, direttore generale del progetto per la realizzazione del museo di arte contemporanea Ars Aevi, che sta allestendo una collezione permanente di opere donate dai maggiori artisti contemporanei internazionali. Le finalità culturali e sociali di Ars Aevi, sostenuto anche dall’Ambasciata Italiana a Sarajevo, hanno indotto le autorità della Bosnia-Erzegovina a candidare il museo al Premio Nobel della Pace.
“Su questa vibrazione di fratellanza, di condivisione di valori e di pratiche di convivenza pacifica, abbiamo segnalato ad Enver che nel 2016, dall’Italia, è partita la candidatura al Nobel della nazionale ciclistica femminile dell’Afganistan, un modo per riconoscere anche il valore implicito della bicicletta. L’occasione di Sarajevo favorirà anche un interessantissimo confronto tra le due candidature ispirate ai valori della pace”.
Durante la permanenza della delegazione italiana a Sarajevo verrà proiettato il film documentario prodotto dalla Fondazione Olos e realizzato da Peter Ranalli: “Bike4Truce. La bicicletta come strumento di Tregua”.
Il tragitto del ciclotour Rims of peace Sarajevo Majella, come tutte le iniziative della Fondazione Olos, punta a consolidare e ampliare le opportunità di collaborazione improntate allo sviluppo della convivenza pacifica, dell’ascolto reciproco e di legami forti, in grado di sommergere la barbarie della guerra.
Rims of Peace segue di poco la precedente iniziativa di Bike4Truce: nel mese di maggio, alla vigilia dell’arrivo del Giro d’Italia sulla Majella, in tanti hanno “disegnato” sulla montagna un cerchio di pace con le torce elettriche.
“Sotto le stelle di Celestino – ricorda Di Vincenzo – abbiamo immaginato i popoli che vivono oltre l’Adriatico, nelle Repubbliche originate dalla frammentazione dell’ex Jugoslavia. A poco più di vent’anni dal conflitto quei territori portano ancora i segni non rimarginati di una guerra etnica scoppiata nel cuore dell’Europa.
Una guerra che ci riguarda da vicino, anche per la drammatica evoluzione degli eventi più recenti e per la estremizzazione dei conflitti. E’ proprio quella visione ad aver ispirato la nostra nuova sfida, Rims of Peace, un viaggio a pedali verso destinazioni connesse alle finalità di Bike4Truce”.