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Save the Children e Ikea Italia uniti contro la violenza assistita

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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre lanciano una petizione a sostegno degli orfani di femminicidio. All’Ikea di Chieti presente un angolo espositivo

CHIETI – La casa dovrebbe essere il luogo in cui ogni bambino ha il diritto di sentirsi sicuro, protetto e ascoltato e non un ambiente che genera paura e angoscia. Assistere a un atto di violenza lascia in un bambino segni indelebili, soprattutto se consumato all’interno della sua stessa famiglia.

In Italia, in soli 5 anni, quasi 500mila minori hanno assistito a situazioni di violenza domestica ai danni delle loro mamme[1]. Sono più di 1,4 milioni le mamme vittime di violenza domestica in Italia e più di 1 donna su 10, tra quelle che hanno subito una qualche forma di violenza nella loro vita (6,7 milioni)[2], ha temuto per la propria vita o per quella dei propri figli e in quasi la metà dei casi i loro bambini hanno assistito direttamente ai maltrattamenti[3]. Un fenomeno ancora sommerso, quello della violenza assistita, che rappresenta la seconda forma più diffusa di maltrattamento sull’infanzia. I bambini vittime di questa violenza silenziosa, infatti, spesso non hanno segni fisici evidenti ma conseguenze devastanti che possono accompagnarli per tutta la vita e pregiudicare il loro sviluppo.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre), Save the Children, sostenuta da IKEA Italia, lancia una petizione per chiedere alle Istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni di violenza domestica e degli orfani di femminicidio.

La campagna #PerUnaGiustaCasa mira, da un lato, a sensibilizzare tutti sull’importanza per i bambini di vivere in una casa sicura e con adulti di riferimento che garantiscano protezione e ascolto, dall’altro, a realizzare azioni concrete di sostegno a realtà familiari in cui i minori vivono in condizioni di disagio.

“In IKEA ogni giorno incontriamo moltissime persone e ci prendiamo cura delle case e della vita di tante famiglie, cercando di migliorarla, non solo con i nostri prodotti, ma anche con la nostra visione del mondo” dichiara Asunta Enrile, Country Retail Manager e CSO IKEA Italia “Questa relazione privilegiata ci consente di avere un impatto positivo sulle persone, proprio per questo vogliamo ispirare un cambiamento culturale all’interno della società, attivandoci rispetto a quelle che riteniamo delle vere e proprie “emergenze sociali”, come il fenomeno della violenza assistita che colpisce in Italia molti più bambini di quelli che possiamo immaginare”.

Da oggi al 24 novembre alcuni disegni, ispirati a quelli realizzati da bambini che vivono situazioni di violenza assistita, saranno collocati negli spazi espositivi dello store IKEA di Chieti. Non semplici disegni ma richieste d’aiuto che spesso passano inosservate, a cui vogliamo dare tutta l’attenzione che meritano. Alla fine del percorso un muro svelerà il significato dei disegni, sottolineando quanto sia importante cogliere i segnali che i bambini esprimono e che spesso invece rischiano di rimanere ignorati benché siano sotto i nostri occhi.

“E’ necessario un intervento ampio e capillare che ponga al centro i diritti dell’infanzia e che coinvolga le istituzioni, la società civile, le scuole e tutti gli attori del sistema di protezione per far emergere i singoli casi, far cadere il velo della reticenza e proteggere adeguatamente e immediatamente i minorenni che vivono situazioni di violenza domestica. In questa direzione va la petizione lanciata oggi che chiede alle istituzioni di sbloccare i fondi per gli orfani di crimini domestici e per i centri antiviolenza, nonché di procedere ad una mappatura e analisi di un fenomeno di cui rischiamo di avere evidenza solo in minima parte”, ha dichiarato Fosca Nomis, Responsabile Relazioni Istituzionali di Save the Children.

L’impegno di IKEA non si fermerà a questa installazione: l’azienda supporterà infatti Save the Children nella presa in carico di bambini vittime di violenza domestica, attraverso l’assegnazione di 70 “doti educative”. La “dote” consisterà in un intervento personalizzato di sostegno al bambino per l’elaborazione del trauma, lo sviluppo positivo di talenti e l’offerta di opportunità formative. Grazie al sostegno di IKEA, Save the Children promuoverà inoltre un’attività formativa rivolta agli operatori e alle operatrici, per diffondere standard metodologici e buone prassi finalizzati ad accompagnare i genitori e i bambini nel recupero della relazione genitoriale, spesso compromessa a causa della violenza subita. Nella stragrande maggioranza dei casi, i bambini vittime di violenza assistita, che si trovano insieme alle loro madri in case famiglia o case di fuga, non hanno le risorse economiche per poter accedere a una serie di opportunità fondamentali per la loro crescita.

[1] Stima Save the Children a partire dai dati diffusi dall’Istat nel 2015, relativa all’arco temporale 2009-2014. Sono state prese in considerazione solo le donne con figli dai 30 ai 54 anni (che presumibilmente avevano figli minorenni all’epoca delle violenze, considerando anche l’età media al primo figlio in Italia), che hanno subito violenza nel corso dell’ultimo anno o nel corso degli ultimi 5 anni. La stima dei figli minorenni è stata poi calcolata sul numero medio di figli per donna

[2] Fonte: indagine Istat 2015

[3] Fonte: indagine Istat 2015

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