Riceviamo e pubblichiamo la nota di Leonardo Scimia coordinatore Forza Italia Giovani L’Aquila
L’AQUILA – “Apprendiamo dalla conferenza stampa dell’associazione “Più Abruzzo” l’idea di mettere a disposizione del governo gli alloggi del progetto CASE per fronteggiare l’emergenza immigrazione che ormai da mesi hai investito l’Italia intera.
L’idea proposta dall’associazione ci trova in totale disaccordo: noi aquilani già ci stiamo dimostrando ospitali nei confronti di chi fugge dalle guerre, sono numerosi i rifugiati presenti a L’Aquila, ma troviamo assurdo che un’associazione, tra l’altro non aquilana, si preoccupi di come gestire il progetto CASE, di proprietà del comune dell’Aquila.
Siamo solidali con gli immigrati e con la Siria, non a caso da tempo organizziamo raccolte viveri destinate ai civili coinvolti nella guerra, ma non riteniamo sia opportuno che una città dalle modeste dimensioni come L’Aquila debba ospitare un cospicuo numero di immigrati, inoltre, troviamo assurdo pensare di ospitarli nelle “new town”, rendendole di fatto veri e proprio ghetti.
La domanda che ci poniamo è che genere di ospitalità ha in mente l’associazione “Più Abruzzo”? vuole forse dei campi di concentramento, per rendere vano qualunque sforzo di integrazione e acuire l’emergenza sociale? L’argomento è delicato e non merita proposte casuali come quella fatta dall’associazione pescarese dunque l’invitiamo a non proporre iniziative lesive nei confronti della città dell’Aquila e degli immigrati stessi.
Non si può revitalizzare la città portando immigrati, L’Aquila ha la sua popolazione che è viva e vegeta, bisogna che si facciano investimenti sulla nostra università (i progetti CASE potrebbero essere fondamentali in questo) e sulla nostra economia piuttosto che proporre un iniezioni di immigrati giusto per creare densità.
Non è una soluzione trasformare L’Aquila in una nuova Lampedusa, sarebbe lapidario nei confronti degli aquilani che tengono duro e vogliono continuare a vivere la città e fare economia.
Dunque rimandiamo al mittente la “linfa vitale” necessaria, secondo loro, alla nostra città.”