FRANCAVILLA AL MARE – “Non lasciarmi morire / dio che non mi conosci” scriveva Benito Sablone nella sua “Ciò che non accade” del 2006: ma oggi il poeta nato a Pianella quasi 88 anni fa ci ha lasciato.
Se ne va uno degli ultimi poeti abruzzesi del Novecento che attraverso le sue opere riusciva a dare voce ai tormenti silenziosi di tante coscienze, e a offrire momenti di riflessione e di introspezione. Tra i molti premi conseguiti si ricordano, in particolare, Casa Hirta, Il Ceppo, premio Flaiano, Frascati, Matacotta e Rhegium Julii.
Le esequie saranno celebrate sabato 5 agosto alle ore 9.30 nella Chiesa di Maria Santissima Madre di Dio in Contrada Pretaro, 25 a Francavilla Al Mare.
Benito Sablone è nato a Pianella, in provincia di Pescara, il 19 settembre 1935. Ha esordito in poesia nel 1956 con la raccolta Sangue verde.
In seguito ha pubblicato: Poesie (Picchi, 1958), Senso della terra (Rebellato, 1960), Gioco della verità (Solfanelli, 1966), Epigrafi cristiane (Rebellato, 1973), La ragazza di Bratislava (Allegranti, 1977), L’oro di Bisanzio (Bastogi, 1978), La rosa alessandrina (T. Terenzio, 1981), La ruota inchiodata (Bastogi, 1981), I sensi sconosciuti (T. Terenzio, 1986), Ereticali (Biblioteca Cominiana, 1989), Fuochi (All’Antico mercato saraceno, 1991), A poco lume (ivi, 1993), Poesie terrestri (La Vallisa, 1993), Monologhi e silenzi (Newton Compton, 1994), Ogni giorno un muro (Tracce, 1994), L’attesa (All’Antico mercato saraceno, 1996), Uomini, donne e santi di paese (Noubs, 2000), L’angelo di Redon (Tracce, 2004), Che sia d’autunno (Libro italiano, 2004), Ciò che non accade (ivi, 2006) e Mutamenti e destini (Edizioni Scientifiche Abruzzesi, 2010), pubblicando altre decine di opere fino al 2013.