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Scomparsa di Maria Assunta Ambrogi, il cordoglio del Parco Nazionale Gran Sasso

da Redazione

maria assunta ambrogiPESCASSEROLI – Purtroppo in questi giorni non facili ci ha lasciato la dott.ssa Maria Assunta Ambrogi, dipendente storica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed animatrice instancabile del CeDAP – Centro di Educazione Ambientale di Montorio al Vomano.

“Maria Assunta era una persona oltre che elegante nel tratto e nobile nell’anima”, dichiara il Presidente del Parco Avv. Tommaso Navarra, “di assoluta cultura e di vivo entusiasmo con una solida preparazione ed una profonda e sincera passione per tutto ciò che atteneva al prezioso mondo della lettura e delle biblioteche. Cultura che aveva raffinato in quella straordinaria fucina di menti rappresentata dalla Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo, la più antica Istituzione culturale della Provincia. Sono sicuro che l’Ente saprà ricordare adeguatamente, trascorsi questi difficili momenti storici, la figura della nostra dipendente con una giornata di studi e con l’intitolazione alla stessa del Centro di Educazione Ambientale che aveva visto ogni giorno il suo sorriso”.

Di seguito il ricordo del Direttore del Parco

“Cara Maria Assunta te ne sei andata in una bellissima giornata di primavera ……..una strana primavera….tutto è come sospeso … un momento particolare e la tua scomparsa rischiava di perdersi nei numeri, nei grafici e nelle mappe di contagio che affollano i giornali, i tablet e le nostre tv in questi giorni, ma la notizia della tua morte invece ha urlato al vento e si è propagata tra le nostre montagne scuotendo le anime di tanti che ti hanno conosciuto e vissuto…..!!
Sei riuscita, negli anni di lavoro al Parco, ad illuminare le coscienze altrui, talvolta assopite, che si rivelavano, dapprima diffidenti e timorose nei tuoi confronti, forse anche per i tuoi modi non sempre arrendevoli, ma che poi iniziavano ad ammirarti per la tua vivacità culturale e sensibilità ambientale.
Hai messo a disposizione dell’Ente Parco le tue capacità di Architetto Archivista e, con lungimirante ostinazione, sei riuscita a far acquisire al Centro di Documentazione sulle Aree Protette di Montorio al Vomano il titolo ufficiale di “Biblioteca”. La specificità e la ricchezza del Centro rappresenta oggi un punto di riferimento per ricerche sull’ambiente e sulla sostenibilità. Sempre grazie al tuo impegno e alla rete di relazioni che sei riuscita a instaurare, il Cedap è anche il luogo che negli anni, in occasione del Maggio dei Libri e altri eventi culturali, ha ospitato scolaresche e ragazzi delle comunità locali che hanno potuto sperimentare l’avvicinamento alla lettura.
Si perché quel tuo amore per i libri, era un amore vero che ti ha visto protagonista il 12 luglio dello scorsa estate di “letture ad alta voce” in qualità di Socia della LaAV nell’evento “Riserva di musica e cultura”; proprio in quel piccolo angolo protetto, la Riserva del Borsacchio di Roseto, luogo di rara bellezza, che ti ha adottato e reso guida esperta, e che tu hai contraccambiato difendendola e promuovendola come solo la tua energia positiva sapeva fare.
La stessa energia e capacità scientifica, che mettevi nel tuo lavoro di archivista specializzata come documentano anche le tante pubblicazioni che portano il tuo nome. Così ti ricorda chi dirigeva la tua attività presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo. “….. Sia nei testi pubblicati, sia nei quaderni regestati presenti in Biblioteca è tangibile e evidente la grande capacità di Maria Assunta Ambrogi di comprendere e descrivere i materiali trattati”
Grazie, perché quando già cosciente del tuo destino segnato da una prognosi infausta, avevi voluto caparbiamente concludere quel procedimento del Bando per l’erogazione di contributi finalizzati alla realizzazione di recinzioni individuali e collettive per la prevenzione dei danni da cinghiale alle colture del Parco, di cui avevi con orgoglio assunto il ruolo di Responsabile nel 2017.
Ricordiamo, in particolare, l’arguzia che ti ha contraddistinto e i tuoi punti di vista critici attraverso i quali eri in grado di fornire una lettura degli eventi al di fuori del coro, indipendente da ogni giudizio precostituito. Oggi, rimane l’amarezza per alcuni di noi di non aver avuto la possibilità di conoscerTi meglio, ma rimane, il conforto d’aver lasciato un ricordo vivo nelle persone che Ti hanno incontrato e conosciuto.
Possa questo Tuo ricordo essere da stimolo per tutti nel cercare di anticipare e vedere le cose con una visione diversa da come, certe volte, l’abitudinaria consuetudine voglia farle apparire.
Così concludeva un tuo scritto:

“Si spera, con l’umile e poco visibile lavoro di riordino e archiviazione, di aver fornito materiale appetibile e nutriente all’atavica, cronica fame di notizie che sempre caratterizza la storia abruzzese”

Grazie per la tua umanità a nome di tutti noi.
Il direttore Alfonso Calzolaio”

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