PESCARA – Si agita sempre più il mondo della scuola. Alla vigilia della ripresa dell’attività didattica un vento impetuoso scuote, con polemiche fondate ed incisive, un ambiente già di per sé fragile e percorso da problemi annosi. Mancano poche ore all’inizio del nuovo anno scolastico ma, la vicenda relativa al protocollo da seguire per il ritorno in classe, green pass su tutto, è ancora tutta da capire. Lo Snals- Abruzzo, attraverso il suo segretario regionale, Carlo Frascari, senza ricorrere ad inutili giri di parole o eufemismi di circostanza, critica apertamente l’ondivago e confuso procedere del titolare di Viale Trastevere.
“Quello che sta accadendo nel mondo della scuola”, comincia deciso Frascari,” a seguito dell’approvazione del decreto legge che obbliga il personale a dotarsi della certificazione verde, appartiene alla più triste abitudine italiana di fare le cose male e tardi.
Non discutiamo della decisione politica, per la quale ognuno può vare la propria rispettabile opinione, ma delle modalità con le quali essa è stata approvata e della sua applicazione. Dunque il Governo”, prosegue il segretario regionale Snals,” approva un decreto, che entra in vigore il 6 agosto 2021, che introduce il green pass obbligatorio per il personale scolastico dal 1° settembre, ossia 25 giorni dopo la sua entrata in vigore. Evidentemente nessuno si è preoccupato, men che meno il Ministro dell’istruzione, di alcuni problemi applicativi di enorme portata. Ma, a questo punto, qualche domanda è d’obbligo: Con quali modalità si dovevano fare i controlli a circa un milione e trecentomila persone per vedere se possedevano, a quella data, il documento obbligatorio? Il decreto, incredibilmente, riversa totalmente la responsabilità sui dirigenti scolastici ma non indica nessuna strada, nemmeno ipotetica. Qualcuno si è svegliato il 24 agosto(sic!) e, compreso l’incredibile errore di previsione, ipotizza una piattaforma per i controlli (ad oggi ancora da costruire). E poi”, prosegue Frascari, “sapendo, almeno il ministro della sanità, che la quota di non vaccinati non era irrilevante, quali tempi si prefiguravano per consentire la regolarizzazione? Costoro, per rispettare la scadenza, dovevano o vaccinarsi entro il 15 agosto (considerati i 15 giorni necessari per avere il green pass) o sottoporsi intanto ai tamponi tre volte a settimana a loro spese (in barba al protocollo firmato dallo stesso Ministro con i sindacati di categoria). E che dire, aggiunge il segretario regionale Snals, “del fatto che Alla data del 28 agosto il ministro fa sapere trionfalmente che intanto la quota di vaccinati ha superato il 90%. In un qualunque istituto di medie dimensioni ci sono quindi circa 10-15 non vaccinati, molti dei quali insegnanti, che non si sa bene come sostituire nel caso sia applicata la sanzione della sospensione.
Era dunque così difficile pensare di far partire l’effetto del decreto dal 1° ottobre, considerato che molte scuole inizieranno le lezioni dopo il 13 settembre, e intanto trovare le giuste soluzioni organizzative ad una situazione così complessa?
Nella conferenza stampa di presentazione del decreto il ministro Bianchi, con soddisfazione, ci ha fatto sapere che le norme sono state approvate da tutti i componenti del Governo. Sì”, conclude Frascari,” ma lui ha provato a sollevare qualche dubbio sulla loro applicabilità in tempi così rapidi? Non è anche questo il suo compito? Buon anno scolastico a tutti!”.
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