Ricreazione con la tradizione dolciaria abruzzese in vista del carnevale. Al MiBe si inizia con i taralli di San Biagio
PESCARA – La tradizionale cicerchiata e le chiacchiere, i fiadoni, ogni genere di fritto come castagnole e dolci con miele e zucchero caramellato magari decorato con canditi, mandorle e confettini. Tutto rigorosamente a chilometro zero.
Un carnevale all’insegna della tradizione per la ricreazione degli studenti del liceo artistico, musicale e coreutico “Misticoni-Bellisario” di Pescara che insieme a Coldiretti e a Campagna Amica ha realizzato un Progetto di Educazione Alimentare dal titolo “Mangiar bene: alimentazione, scuola e salute” con l’obiettivo di introdurre nuovi ed efficaci criteri di educazione alimentare a scuola, partendo dall’approvvigionamento delle colazioni per la ricreazione mattutina. Oltre al panino a chilometro zero, che viene proposto da alcuni mesi nell’ambito del progetto, nella settimana che precede il carnevale la ricreazione si arricchirà dei dolci della tradizione abruzzese.
Da domani a martedì prossimo, nell’angolo dedicato alla ricreazione di Campagna Amica, sarà possibile trovare castagnole e cicerchiata ma anche un piccolo omaggio: un cartoccio di chiacchiere preparato all’agrichef Gabriele Maiezza in collaborazione con le aziende aderenti a Terranostra e a Coldiretti Donna Impresa per ricordare un dolce caratteristico di questo periodo dell’anno. Ad inaugurare l’iniziativa saranno inoltre i tradizionali taralli di San Biagio protettore della gola.
“L’inserimento dei dolci tradizionali nella ricreazione è una novità che amplia il paniere tradizionale della merenda dei ragazzi e che risponde in pieno alla esigenza di completare la gamma di prodotti a chilometro zero offerti dalla rete di Campagna Amica – spiega Coldiretti Abruzzo, che ha firmato la convenzione con la scuola nell’ambito del progetto sulla corretta alimentazione – proporre dolci tradizionali fatti rigorosamente dalle aziende agricole e agrituristiche vuol dire proporre un bagaglio di saperi, tradizioni e qualità al giusto prezzo in modo da incentivare il consumo nelle giovani generazioni di alimenti salutari e genuini.
“Ma la proposta di dolci della tradizione preparati a chilometro zero è anche un modo indiretto per incentivare la preparazione casalinga di questo tipo di prodotti – dice Coldiretti Donne Impresa Coldiretti Abruzzo – negli ultimi anni si assiste infatti ad un ritorno alla preparazione casalinga dovuta sia alla necessità di risparmio ma anche dal piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia”.
Partendo dalle ricette regionali che utilizzano soprattutto ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di cinque euro al chilo facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura. “Per preparare un chilo di chiacchiere sono infatti necessari – precisa la Coldiretti – mezzo chilo di farina (0,60 euro), cento grammi di zucchero (0,20 Euro), cinquanta grammi di burro (0,50 Euro), tre uova intere (0,90 Euro) un bicchiere di vino bianco (0,50 Euro), un litro di olio di semi (2 Euro) e un pizzico di sale. Leggeri cambiamenti di spesa – rileva la Coldiretti – possono verificarsi per le diverse varianti dei dolci tipici di carnevale, che possono richiedere la presenza di miele, cannella o uvetta, senza tuttavia intaccare gli enormi margini di convenienza.”
Così i dolci della tradizione non saranno proposti dalla rete Campagna Amica solo nelle scuole pescaresi. Chiacchiere o frappe, castagnole e cicerchiata saranno proposte a prezzi comunque contenuti – ognuno secondo le tradizionali varianti territoriali – nel mercato coperto di Campagna Amica a Pescara e in tutti i mercati a marchio nonché negli agriturismi di Terranostra che li offriranno in occasione delle cene a tema carnevalesco in cui, in molti casi, non mancheranno i piatti tipici più tradizionali: i ravioli di zucchero, alternativa gustosa a quelli di carne molto conosciuta nel sud della regione, ma anche i fiadoni dolci e salati o il meno diffuso “sanguinaccio” proposto come secondo (unito ad una abbondante dose di cipolle) o come dolce (con zucchero e bucce d’arancia).
Coldiretti ricorda che la festa di Carnevale prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi sono per tradizione molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.