Prendendo spunto dall’articolo della Dott.ssa D’Agostino – Psicologa CISP vorrei sottolineare il ruolo fondamentale che ha la scuola come guida agli studenti del futuro.
Scuola e tecnologia possono andare di pari passo?
Viste le condizione attuali direi proprio di no o per lo meno il passo da compiere non è facile.
Troppe differenze tra generazioni “sconvolgono” spesso il modo di interpretare e vedere la vita, la comunicazione tra individui.
Pare già enorme la distanza tra le generazioni dei minorenni di oggi e quella di 10 anni fa, pare incolmabile il gap raffrontandosi a generazioni di prof 40enni o 50enni per non andare oltre con gli anni…
E’ come parlare due lingue diverse?
Nella teoria forse no anche se i linguaggi “evoluti” (si fa per dire) di sms e conversazioni al computer sono ben distanti da quelli di qualche anno fa.
Nella pratica addirittura pare più ardua la sfida.
Ragazzi che a 15 anni sanno perfettamente usare cellulari e pc (almeno per i divertimenti) di contro a professori spesso nemmeno in grado di inviare una mail.
E allora come superare questo scoglio insormontabile? Il fenomeno della privatizzazione scolastica potrebbe essere una soluzione da traino per la scuola pubblica?
Modernizzare le scuole costa già tanto allo Stato solo parlando in termini di sicurezza.
Rassegnarsi dunque?
La questione è risolvibile spesso a livello “umano”. La capacità di comunicazione, unita ad una preparazione sempre adeguata e in “evoluzione” potrebbe portare il docente più verso il nuovo studente.
Dall’altra parte lo stesso studente deve trovare (quando è possibile) maggiore guida da parte delle famiglie e riscoprire i vero valori sempre più calpestati dalla società.
Tecnologia e corretti rapporti umani devono essere un binomio indissolubile per una crescita corretta della società.