La discussione è stata sul saggio “Nello specchio della scuola” di Patrizio Bianchi, economista professore all’Università di Ferrara
REGIONE – Il ruolo strategico per lo sviluppo della scuola e dell’educazione è stato al centro del 45esimo incontro di “Un libro, il dialogo, la politica”, la rubrica in diretta Facebook curata da Michele Fina. La discussione è stata sul saggio “Nello specchio della scuola” (Il Mulino) di Patrizio Bianchi, economista professore all’Università di Ferrara. Oltre a Fina e all’autore è intervenuto Alberto Melloni, Chief Scientific Advisor della Commissione europea.
Presentando il libro Fina ha citato un articolo di recensione di Franco Lorenzoni e una definizione di Bianchi dopo il sisma dell’Emilia secondo la quale la scuola è il battito della comunità, “lo abbiamo percepito nei mesi difficili del Covid: ci accorgiamo di quanto è importante solo quando ci sono degli scompensi cardiaci. La scuola è un vaccino, ci dà la capacità di ricostruire un pensiero critico diffuso”.
Melloni ha definito il saggio “importante perché ci offre l’opportunità di riflettere su questioni di fondo. La scuola è una tematica che non esce mai dall’agenda ma quando c’è appare in modo sbilenco. Penso alle riforme della scuola: occorre saperle fare, perché cambiano la società. Altrimenti si fanno danni, come ha fatto quella del secondo governo Berlusconi”. Melloni ha sottolineato: “Dove c’è stato l’investimento nell’educazione c’è stata crescita, in caso contrario decrescita e aumento delle diseguaglianze. La scuola e l’educazione del futuro riguarderanno sempre di più il patrimonio di sé che può essere messo a disposizione di tutti”. Al riguardo Melloni ha lanciato come stimolo l’opportunità di costruire una “politica europea di difesa dell’educazione”. Una suggestione raccolta positivamente da Bianchi che ritiene che passino proprio dalla politica europea dell’educazione il possibile consolidamento dello scatto dell’Europa dopo la pandemia e i progressi nella sua ricerca di identità. L’autore ha elencato anche le altre due grandi questioni al centro della sfida formativa e culturale dell’Europa: “La gestione delle grandi masse di dati, tenendo conto che le piattaforme non sono in mani europee, e quella del diritto della persona rispetto all’interesse collettivo”. Bianchi ha sintetizzato la tesi del saggio: “E’ fondamentale comprendere quanto le persone e la capacità di creare comunità creino sviluppo, c’è un nesso molto forte tra la scuola e lo sviluppo”.