Il libro di Lebron e Sabatino Ciocca presentato domenica 13 febbraio nel circolo culturale “Il Salotto dei Sognatori” di Francavilla al Mare
FRANCAVILLA AL MARE – Un cane boxer e uno scrittore e regista abruzzese: sono loro gli insoliti autori del libro che verrà presentato domenica 13 febbraio, alle ore 18.45, nel circolo culturale “Il Salotto dei Sognatori” di Francavilla al Mare.
Dopo il successo sui social network, la strana coppia ha dato vita ad un testo che raccoglie alcune tra le più sagaci e acute riflessioni sul mondo degli esseri umani, elaborate da un osservatore sarcastico e attento, il cane Lebron, e raccolte e tradotte dal suo fido compagno e coinquilino, il regista di prosa e operatore culturale Sabatino Ciocca, già autore di altre brillanti opere letterarie.
Attualità, politica, arte e cultura tra i temi affrontati dai due scrittori nei brevissimi dialoghi, negli arguti versi poetici o nelle gustose vignette, opera dell’autore umano.
Ad interpretare e dar voce al “Lebron pensiero”, Antonella De Collibus e Giancarlo Zappacosta, accompagnati dagli interventi del violinista Pierfrancesco Fiordaliso.
Con gli autori sarà presente l’editore Marco Solfanelli.
L’inizio è previsto per le 18.45, mentre l’ingresso è alle ore 18.30.
Ingresso libero con tessera Endas. Obbligo di green pass rafforzato e mascherina FFP2.
Info e prenotazioni: 3294215113
“Tanto per cominciare questo è un libro. La pregiata copertina, il titolo “I polli sognano le aie”, l’indicazione recante l’editore Tabula Fati, le pagine scritte e numerate in esso contenute lo confermano. Soltanto un lettore frettoloso o un critico disattento potrebbe affermare di trovarsi di fronte ad un quaderno, ad un block notes, ad un calendario, anche se le vignette contenute nel libro potrebbero indurre alla tentazione di considerarlo un calendario concepito per la raccolta fondi da destinarsi ai vignettisti indigenti. Se la vita è sogno si può sognare ciò che non si conosce? Per questo i polli non possono che sognare le aie ed è questa la visione esistenziale che muove il libro. Gli autori risparmiano al lettore la narrazione delle proprie sventure, delle proprie vicende familiari, dei propri tifi. Al contrario si fanno capro assumendo su di loro le altrui confessioni, gli altrui gusti, il ciambellone mattutino, la foto ricordo dell’ultimo viaggio, la pasta con le cozze appena messa fumante in tavola raccattati nelle aie dei social e restituirli trasfigurati in brandelli di conversazione, in frammenti di qualunquismo dissidente, in schegge ermetiche nel piatto del lettore”.