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Seccia interviene su decreto ingiuntivo Sorgenia e Pd

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PESCARA- L’assessore alle Finanze Eugenio Seccia, replicando alla contestazione del Pd circa il decreto ingiuntivo della Sorgenia pervenuto al Comune con la richiesta di 630mila euro, ha detto che ancora una volta il Pd e il consigliere Del Vecchio rimescolano le carte, sperando di confondere le acque e di scaricare sull’attuale governo cittadino precise responsabilità amministrative che possono essere imputate solo alla precedente amministrazione comunale: il decreto ingiuntivo pervenuto dalla Sorgenia per bollette non pagate pari a 630mila euro riguardano esclusivamente consumi delle annualità 2008 e 2009.

Assicura Seccia:

non ci sono fatture per i consumi del 2010, come afferma il consigliere Del Vecchio, visto che il primo gennaio 2010, in seguito alla contestazione delle stesse bollette dall’attuale governo cittadino, la Sorgenia ha provveduto alla rescissione unilaterale dei contratti di fornitura di energia elettrica, rimandando le forniture nel Regime di Salvaguardia, ossia Enel Energia. E’ evidente che, nella fretta di scaricare le proprie responsabilità, il Pd non si è preoccupato neanche di rivedere le carte e verificare le date, rimediando la solita figuraccia.

L’assessore ha poi ricordato che già nel febbraio gli uffici  comunali hanno ricevuto una lettera di mora dalla Sorgenia, che cura l’erogazione dell’energia elettrica alle proprietà comunali, pari a 1milione 100mila euro per consumi non pagati e non coperti neanche in bilancio per le annualità 2008-2009.I tecnici hanno iniziato le verifiche, ma nel frattempo il Comune ha ricevuto il primo decreto ingiuntivo pari a 630mila euro, per quegli stessi versamenti per le bollette non pagate. A stipulare il contratto con la Sorgenia nel 2007 era stata la precedente amministrazione di centro-sinistra, ma quando il servizio di fornitura è stato avviato il settore Manutenzione ha evidenziato delle problematiche riguardo il sistema di fatture emesse dalla stessa società e che avrebbe applicato al Comune una tariffa maggiorata rispetto a quella indicata nell’offerta di appalto.

Ha proseguito Seccia:

il  Comune ha continuato a non pagare le bollette per tutto il 2008 e la Sorgenia ha continuato a mandare le fatture, e dinanzi a tale situazione di stallo la vecchia amministrazione di centro-sinistra non si è mai preoccupata di convocare un tavolo di concertazione con la stessa Sorgenia per risolvere la problematica, evitando un contenzioso, ma ha continuato a tacere e a nascondere il problema sotto il tappeto. Quando la nostra amministrazione si è insediata e ci siamo resi conto della gravità della situazione dal punto di vista contabile, è stato subito fissato un incontro, a fine 2009, abbiamo emesso un cronoprogramma per la liquidazione delle fatture scadute, ma gli uffici tecnici hanno ritenuto opportuno comunque attendere la soluzione della problematica relativa al sistema di fatturazione.

Ma ormai la misura era già colma e infatti la Sorgenia il primo gennaio 2010 ha provveduto alla rescissione unilaterale dei contratti di fornitura di energia elettrica e, nonostante un ulteriore incontro svoltosi a marzo 2010, non ha mai fatto pervenire al Comune un resoconto conclusivo delle forniture chiuse al 31 dicembre 2009. In altre parole, al di là delle belle parole del consigliere Del Vecchio, la sostanza resta sempre la stessa: la nostra amministrazione si trova a dover gestire e pagare le conseguenze dell’ennesimo contenzioso generato dalla precedente amministrazione di centro-sinistra che mai si è preoccupata di saldare addirittura le bollette per i consumi di energia elettrica risalenti alla propria gestione amministrativa. I nostri tecnici, ossia il Direttore generale Stefano Ilari, il dirigente del settore Ragioneria D’Aquino e l’avvocatura stanno esaminando il decreto e la reale corrispondenza di quelle richieste ai consumi effettuati: in teoria ora dovremmo trovare in bilancio la necessaria copertura di quella spesa, ma il nostro ufficio legale dovrà anche valutare la possibilità di opporci a tale Decreto. Al Pd consigliamo, ancora una volta, di chiedere scusa alla città per come è stato gestito il territorio le sue economie per ben sei anni.

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