Home » Attualità » Seccia replica al Pd e ribadisce l’intenzione di fare chiarezza su immobile Di Fulvio

Seccia replica al Pd e ribadisce l’intenzione di fare chiarezza su immobile Di Fulvio

da Donatella Di Biase

PESCARA – L’ennesimo caso dell’estate, l’ennesimo botta e risposta tra maggioranza e opposizione, l’ennesimo dubbio del cittadino pescarese sulla attendibilità delle affermazioni di chi governa e di chi ha governato ..tutto questo è il giallo dell’immobile Di Fulvio venuto alla ribalta in questi giorni. Non si sa chi lo abita,non si sa a quale titolo è occupato,non si sa a chi è stato affidato  …di certo c’è solo che i contribuenti pagano e che a volte di fronte all’evidenza dei fatti sarebbe opportuno tacere.

L’assessore al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia in merito al ‘caso’ dell’immobile Di Fulvio ha detto che i consiglieri del Partito democratico, ancora una volta, tentano di nascondere e malcelare i propri imbarazzi dietro una ‘collinetta’ di insulti, scegliendo di non spiegare come il precedente governo di centro-sinistra, di cui facevano parte Del Vecchio e Fusilli, ha utilizzato l’immobile ricevuto in custodia dalla famiglia Di Fulvio.

Le verifiche dei luoghi e la lettura delle carte e dei documenti a disposizione hanno lasciato emergere incongruenze e situazioni poco cristalline, a partire da un uso improprio degli spazi. Qualcuno sostiene, attraverso le pagine dei quotidiani, di avere avuto dei locali gratis per Istituti di Storia, ma di approfittarne per trascorrervi qualche notte; addirittura  all’interno di quel villino ci sarebbe  anche una redazione giornalistica di un periodico, senza che vi sia stato alcun atto di autorizzazione in tal senso. Ci sarebbe anche una Pro-Loco che non si sa quali attività vi svolga. La morale è che per quel ‘giocattolo’ i pescaresi hanno sborsato, sino a oggi, 3mila euro solo per i consumi idrici sostenuti dal 2004 a oggi, di cui 904 euro solo per il 2009.

A risolvere l’ennesimo pasticcio si impegna  l’amministrazione di centro-destra che procederà su due strade: la giunta comunale revocherà le precedenti assegnazioni e restituirà l’immobile alla Procura o, in alternativa, vi sarà realizzato  quanto previsto nelle volontà del giovane Di Fulvio, scomparso in tragiche circostanze, ossia una struttura destinata ai bambini meno abbienti.Ha detto ancora Seccia:

fa  sorridere vedere il Pd che, per nascondere una vicenda imbarazzante, continua a rivolgere insulti al gruppo di governo , ma anche questa volta non riesce a distogliere l’attenzione con un po’ di fumo: gli assessori non hanno effettuato alcun ‘appostamento notturno’ presso l’immobile di via del Santuario, ma solo un sopralluogo alla luce del sole per capire cosa stesse accadendo in quell’edificio affidato in custodia e gestione nel 2004 al Comune e in cui in realtà non sappiamo chi vi risieda, pur senza alcuna autorizzazione.

Né lo chiariscono le carte a disposizione, tutte risalenti al governo del centro-sinistra: nel 2004 l’ex amministrazione ha deciso di ricavare spazi nella struttura per l’Istituto per la Resistenza, con una presunta ‘sezione Pescara’, per l’Osservatorio economico, di cui non vi è traccia, e per le giunte tematiche. Nel 2005 si sono assegnati ‘alcuni locali’ anche alla Pro-Loco Pescara, operazioni effettuate attraverso delibere generiche e indefinite: oggi non sappiamo quali e quanti locali siano stati assegnati ai vari Organismi, quante e quali persone avevano accesso alla struttura, sappiamo però che, ai piani superiori, è stata avvistata una persona sconosciuta in calzoncini corti, sappiamo che al terzo piano, dove si trovano sottotetti non abitabili, abbiamo trovato appartamenti con dispense piene di alimenti e addirittura un letto e abbiamo scoperto che vi sarebbe anche la redazione giornalistica di un periodico. Persone e Organismi che, per loro stessa confessione, sono entrati nell’immobile in seguito a una semplice ‘autorizzazione verbale’ della vecchia amministrazione, proprio com’era sua prassi, abituata a gestire la pubblica amministrazione in barba alle procedure più elementari, concedendo quell’immobile a chiunque ne facesse richiesta, per le esigenze più disparate, tra l’altro violando apertamente le finalità sociali per le quali era stata affidata la custodia, finalità descritte nelle delibere.

L’attuale amministrazione ha le idee chiare su come procedere con quell’immobile. Innanzitutto la giunta comunale, competente in materia, approverà una delibera di revoca delle precedenti assegnazioni, quindi potremo intraprendere due strade: restituire l’immobile alla Procura, dunque rifiutarne la custodia e riaffidarla alle Autorità competenti, in attesa che si definisca la vicenda giudiziaria, oppure, se il ‘caso’ giudiziario stesso dovesse renderci proprietari del villino, utilizzarlo per quegli scopi sociali individuati nelle volontà del Di Fulvio, realizzandovi una struttura destinata ai bambini meno abbienti. Restano però ancora da chiarire le montagne di carte del precedente governo di centro-sinistra trovate nella Sala giunta-bis, nell’ufficio-bis dell’ex sindaco e dell’ex giunta, stanze perfettamente attrezzate e allestite al primo livello della struttura; e restano da chiarire anche quei consumi e quelle bollette pagate dal Comune per i consumi effettuati all’interno della struttura da soggetti sconosciuti, come i 3mila euro per l’acqua, ai quali dovremo poi aggiungere le spese sostenute per luce, riscaldamento e utenze telefoniche, somme sborsate dai cittadini di Pescara e ai quali il Pd non ha saputo o voluto dare risposta, perdendosi in amenità che nulla tolgono all’imbarazzo del partito.

Ti potrebbe interessare

Lascia un commento