La Legge Regionale indica la strada
POPOLI (PE) – Il tema della Coesione territoriale comincia a crescere anche in Alta Val Pescara e viene posta sul tappeto in modo ora ineludibile con la legge sugli incentivi alle Fusioni dei comuni al di sotto dei 5000 abitanti, licenziata dalla Regione Abruzzo il 28 giungo scorso.
Il Sindaco di Salle, Maurizio Fonzo istituisce la Commissione di Coesione Territoriale, il Sindaco di Tocco, Riziero Zaccagnini, istituisce la Delega alla Coesione territoriale e il Sindaco di Popoli, Concezio Galli, rinnova la Delega e la gestisce direttamente. Auspichiamo che anche Bussi sul Tiirno, cominci ad aprirsi a questa tematica potendone trare utili vantaggi. Ora c’è uno strumento e un indirizzo chiaro che tra l’altro prevede che le incentivazioni derivanti dalla Legge regionale siano incanalate per la riduzione delle tasse e per la produzione di migliori e maggiori servizi ai cittadini. Il cittadino diventa obiettivo principale della legge ed ora tocca agli amministratori approfittare di questa opportunità per fare gli interessi degli amministrati.
Alle incentivazioni regionali si aggiungono quelle Nazionali già previste e che, aggiornate all’ultima legge di stabilità, sono nell’ordine del 40% dell’ammontare dei trasferimenti erariali al 2010. Giusto per fare un esempio di massima, se ipotizzassimo il Sistema Salle, Caramanico Terme, Sant’Eufemia, Bolognano, Tocco Casauria, che ha perso dal 2010 quasi Un milione di euro di trasferimenti (immaginate in tasse e riduzione dei servizi cosa è significato e significa ancora), con le incentivazioni nazionali avrebbe 1 milione di euro all’anno per 10 anni oltre alla sospensione del patto di stabilità per 5 anni. In questo caso abbiamo verificato che Popoli, che ha fatto i suoi conti, riuscirebbe a liberare ben 5 milioni di euro per investimenti che, in partenariato europeo su progetti di vasta area, diverrebbero circa 15 milioni di euro. A questo si aggiungerebbero 250 mila euro all’anno per 10 anni dalla regione Abruzzo. Più 100 mila euro per le operazioni di riorganizzazione.
In conclusione le incentivazioni totali in ballo tra Stato e Regione, sarebbero nell’ordine di 12 milioni di Euro più i vantaggi della sospensione del Patto di Stabilità. Ma i vantaggi ancora maggiori verranno dai progetti che la rete dei comuni fusi sarà capace con questi aiuti di mettere in opera disegnando una nuovo assetto più funzionale e più attuale in termini di coesione sociale ed economica. Questa è un’ opportunità che questi comuni dovrebbero cogliere – prima che la fusione piova dall’altro e senza un solo euro di incentivazione – per assicurare un nuovo futuro ai loro cittadini amministrati, dimostrando intelligente capacità di innovazione e di fare massa critica più significativa.