PESCARA – Il coordinatore regionale SEL, Gianni Melilla interviene con un comunicato sulle scelte di Treni Italia relative all’Abruzzo ed invita a mobilitarsi per perseguire alcuni obiettivi qualificanti per lo sviluppo della nostra regione.
Si legge nella nota :
finalmente la Giunta Regionale comincia a muoversi contro le scelte inaccettabili di Treni Italia per l’Abruzzo e per tutte le regioni adriatiche.L’incontro tra gli assessori regionali dell’Abruzzo e delle Marche è un primo passo, ma va esteso anche alle regioni Molise e Puglie per fare fronte comune.
La ben più tempestiva protesta della Regione Emilia Romagna contro la soppressione delle fermate in varie città emiliane dei treni a lunga percorrenza che dal sud vanno verso Bologna e il Nord, hanno trovato la giusta accoglienza di Treni Italia che ha rivisto le sue scelte.
L’Abruzzo ha invece assistito silente alla continua spoliazione di treni e di relazioni ferroviarie che hanno determinato un netto peggioramento del servizio costante negli ultimi anni. Ora siamo arrivati all’assurdo che dopo la soppressione del treno PESCARA NAPOLI , è stato anche soppressa la relazione SULMONA CARPINONE e l’Abruzzo non ha più treni di collegamento con importanti centri turistici come Roccaraso, Campo di Giove, e i paesi del Parco Nazionale della Majella e del Parco Nazionale dell’Abruzzo Molise e Lazio. E pensare che nelle regioni alpine i trenini rossi hanno una grande importanza turistica.
Sulla Pescara Roma ormai non viaggia più nessuno dati i tempi di percorrenza e la qualità dei treni.
Addirittura lungo la linea ferroviaria adriatica passano dei treni a lunga percorrenza che non fermano in NESSUNA stazione abruzzese e neanche a PESCARA! Anzi a Pescara quei treni si fermano per cambiare il personale in servizio, ma non fanno salire i passeggeri pescaresi. Sono stati aboliti i comodi e molto utilizzati treni notturni che fermavano a PESCARA e portavano a VENEZIA, TORINO, MILANO e BOLZANO nella prima mattinata, facendo risparmiare tempo e cambi di treni a Bologna.
Vengono chiuse ormai quasi tutte le stazioni abruzzesi e anche quelle più importanti come Pescara, Sulmona, Avezzano, Chieti vengono lasciate a sè stesse diminuendo organici e servizi.
Eppure la Regione paga varie decine di milioni di euro per il trasporto pubblico ferroviario regionale che è ormai ridotto in condizioni pietose: meno treni e per di più sporchi e vecchi che a volte si sfasciano pure durante il viaggio.
Occorre reagire con forza e far tornare alla ragionevolezza Treni Italia perchè i cittadini abruzzesi non possono rinunciare ad un servizio pubblico ferroviario degno di questo nome.
La Regione Abruzzo, che ha funzioni fondamentali nel trasporto pubblico locale, deve pensare anche ad un profondo cambiamento nel rapporto con Treni Italia e all’utilizzo della rete ferroviaria anche in forma concorrenziale perchè non sta scritto da nessuna parte che Treni Italia ha il monopolio del trasporto ferroviario. Non è detto che stando così le cose, non sia giusto mettere a gara il servizio ferroviario locale.
E’ giunto il momento di una forte mobilitazione sociale, sindacale, politica e istituzionale su alcuni chiari obiettivi quali il ripristino dei treni notturni per il nord, la fermata a Pescara di tutti i treni freccia bianca , il rilancio del trasporto locale regionale, il coordinamento e l’integrazione tra trasporto su rotaia e su gomma.