“Il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 18 milioni all’ATI – Futuraquila Società consortile a.r.l. con sede a Napoli – è una bella notizia per la città che vive quasi rassegnata le problematiche gravi ed irrisolte del Progetto CASE, che si chiamano balconi crollati, infiltrazioni d’acqua, cattivo funzionamento degli impianti termici,ecc. e che rischiano di affondare le casse comunali e di indebitare gli aquilani.
Gli appalti ad opera della Protezione civile, con le ingenti risorse finanziarie impegnate nella realizzazione del Progetto CASE e MAP, hanno evidentemente consentito ad imprese senza scrupolo di guadagnare oltre il consentito e di operare non sempre a regola d’arte.
Il Comune, che ha aquisito troppo frettolosamente questo patrimonio immobiliare, farebbe bene a cercare nei faldoni di documenti gli elementi utili, come le fidejussioni bancarie, per avviare la procedura di rivalsa nei confronti di tutte le ditte costruttrici responsabili della cattiva esecuzione delle opere, senza aspettare che agisca la Procura della repubblica o il Nucleo investigativo della Guardia di Finanza, a cui per questa vicenda va il plauso degli aquilani e degli abruzzesi.”
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