ROSETO DEGLI ABRUZZI – L’ex difensore della Juventus Sergio Brio ha presentato il suo libro autobiografico “L’ultimo stopper” a Roseto degli Abruzzi in occasione della convention del Centro Sportivo Italiano. Il volume è edito dalla Graus con proventi da destinare alla Fondazione Agnelli per la ricerca contro il cancro. Di seguito proponiamo l’intervista realizzata da Paolo Sinibaldi. “Per me è un onore aver vinto tutti questi trofei europei. Come ho fatto a vincere tutta questa roba qui! La Champions League manca dal 1996, sono già da tredici anni. Mi sento onorato a essere uno dei cinque ad aver vinto tutto nel mondo” tra le dichiarazioni date nell’intervista.
Sergio Brio ha attraversato da protagonista 16 anni di calcio, tutti con la maglia bianconera, 13 da stopper e 3 da assistente di Giovanni Trapattoni. Uomo vincente, adesso ha deciso di raccontarsi. E lo fa con l’entusiasmo e l’umiltà tipica del suo carattere. Il racconto parte da lontano e abbraccia tutta la sua storia calcistica, da quando ha mosso i primi passi nel Lecce, passando per la Pistoiese per approdare alla Juventus.
E i ricordi si inseguono: la sua famiglia, le lezioni di Attilio Adamo con le dovute riflessioni sull’attuale crisi del settore giovanile, il Lecce, la gavetta alla Pistoiese e l’arrivo alla Juventus. E poi gli infortuni, il periodo dei consensi e quello delle critiche, lo spirito di una squadra, che ormai è diventata una cantilena, il morso del cane all’Olimpico, la delusione di Atene, la storica rivalità tra la Juve e la Roma, il pallone arancione della Supercoppa Europea. Ricorda anche la tragedia dell’Heysel, ferita ancora aperta, la sua prima espulsione, la felicità di Tokyo fino alla partita di addio. […]