PESCARA – Dopo la brutta partita di Brescia, il Pescara di Cosmi non va oltre l’1-1 contro il Cittadella di Foscarini, una prestazione quella dei biancoazzurri accompagnata a fine gara da fischi provenienti dalla Curva Nord.
Il primo ad entrare in sala Stampa è il mister del Pescara, apparso un po’ amareggiato per il risultato. Serse Cosmi: “Devo essere sincero, la squadra non meritava di pareggiare ma di vincere la partita. Poi se andiamo a guardare il risultato alziamo le mani e ci andiamo a prendere le responsabilità. Siamo andati in bambola per 10’, anche in maniera evitabile. Nel primo tempo solo occasionalmente la squadra è andata in vantaggio perché potevamo fare di più. Poi nel secondo tempo c’è stato più equilibrio. Credo che nei momenti in cui una squadra può andare in difficoltà nell’arco di un incontro, noi andiamo veramente in difficoltà. È fisiologico, nella partita si soffre in alcuni momenti, noi nel momento in cui c’è da soffrire noi non riusciamo a tirar fuori tutte quelle armi che hanno le altre squadre.
Dei problemi oggettivamente in questa squadra ci sono, se una squadra è andata incontro a certi problemi in maniera ripetuta, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Per un momento ad esempio sembrava che il problema difensivo fosse quasi risolto, poi invece sono tornati dei problemi. Io voglio assumermi le mie responsabilità, ma questo è lontano dal mio Pescara. Siccome in altre situazioni sono stato severo, oggi alla squadra non posso dire niente se non rimarcare qualche errore, la squadra ha lottato per tutti i 90’, nei momenti di difficoltà ha lottato facendo degli errori grossolani, ma sotto il profilo dell’impegno i ragazzi vanno lodati dal primo all’ultimo, sono altre le partite da essere ipercritici. La squadra si è allenata molto bene in settimana, prima della gara ho visto una carica e una voglia di vincere che non c’era mai stata, quindi sotto questo punto di vista devo dire ai ragazzi che ci credono”.
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La squadra mi è piaciuta soprattutto nella seconda frazione per l’atteggiamento. L’importante è che a otto partite dalla fine la squadra dimostri di essere viva e oggi lo ha dimostrato, di segnali positivi ce ne sono stati tanti. Rispetto agli altri anni la squadra ha caratteristiche diverse e la situazione precaria di classifica sicuramente incide sotto il profilo mentale. Brugman ci dava qualche problema nell’uscita dei centrali, quella posizione era un po’ rischiosa, nel secondo tempo ho chiesto ai centrali di avere più coraggio e di uscire di più. Abbiamo rischiato però abbiamo portato il pressing più avanzato. L’unico rammarico è che ci siamo svegliati tardi, se avessimo giocato con questo spirito dall’inizio qualche punto in più ce lo avremmo avuto, nel girone di andata siamo andati in letargo, abbiamo avuto troppi alti e bassi”.
[In collaborazione con Francesco Rapino]
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