“Molto soddisfatto di questo risultato; il settore, colpito gravemente dalla crisi economica, no può essere abbandonato a se stesso”
REGIONE – “Ho chiesto alla Giunta un impegno concreto a sostegno dell’interno comparto economico, a partire dalla promozione della nascita di reti di filiera, consorzi o distretti, che comprendano sul territorio regionale le molteplici attività economiche appartenenti al settore degli eventi privati e cerimonie e wedding, coniugando così il sostegno finanziario alla valorizzazione del territorio come meta ideale per i momenti più importanti della vita” spiega Smargiassi, che continua “Sono circa 1.500 in Abruzzo gli operatori del settore wedding che stanno pagando, nel silenzio di media e istituzioni, una crisi economica senza precedenti. L’Abruzzo nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, ha segnato un calo di cerimonie che si attesta tra l’85% e il 90%, con percentuali identiche di diminuzione del fatturato delle imprese. Un disastro che non colpisce ovviamente solo la nostra regione: in tutta Italia il settore del wedding ha perso l’80% del fatturato, pari a ben 29 miliardi di euro per il 2020, ed è stato perso il 100% da gennaio a marzo 2021. Il drammatico scenario economico è reso ancora più allarmante per la mancanza di un vero e proprio riconoscimento del settore wedding in Italia, che definisca in un unico codice ATECO le diverse attività interessate.
“I danni economici – spiega ancora Smargiassi – vengono acutizzati dalla non applicabilità, in termini di efficacia, del modus di calcolo dei ristori posto in essere dal Governo. Purtroppo, infatti, il settore wedding non è riconosciuto e inquadrato in un apposito codice ATECO, a causa del vasto panorama di imprese e professionisti riconducibili a distinti codici, ma che operano, in taluni casi, quasi esclusivamente all’interno di questo settore. Pensiamo, a titolo di esempio, a produttori di bomboniere, confetti, fiori, abiti da sposa, location per cerimonie, fotografi di cerimonie.
Sono soddisfatto dell’approvazione della mozione che si inserisce nell’azione che il M5S sta portando avanti in ogni grado istituzionale e che in Abruzzo ho seguito insieme al collega Giorgio Fedele e la Deputata Carmela Grippa, per riconoscere al settore un supporto concreto. Ora mi auguro che la Regione Abruzzo promuova nella prossima conferenza Stato-Regioni la creazione di un codice ATECO secondario, così da identificare l’intero settore che per tipologia di aziende coinvolte e modalità lavorative risulta essere collegato a doppio filo col comparto turistico”, conclude.