Una voce calda come la sua California, un timbro morbido e vellutato, del tutto particolare, un’estensione senza confini e un’ottima tecnica che le permette grande versatilità in ogni stile musicale; una fortissima passione fin da piccola per la lirica e i musical; un innato talento compositivo: Sherrita è davvero un’artista a tutto tondo.
La sua voce stupisce e rapisce l’ascoltatore, al punto che il critico musicale Mario Luzzatto Fegiz l’ha definita “un soprano acrobatico, una forza della natura capace di unire il bel canto alla musica black’’. Verissimo: sostenuta da una non comune versatilità vocale che, come detto, le permette di spaziare dal gospel, alla lirica e al musical, Sherrita esprime il suo canto interiore con passione e originalità.
Dopo nove anni di importanti esperienze nella frenetica New York, Sherrita ha deciso di trasferirsi nel nostro Paese, spinta dalla chiamata di Dio per la sua vita, ma anche dall’amore (il marito è appunto italiano).
Durante il doppio spettacolo pescarese non sono mancate alcune sorprese, come la riproposizione di un successo di R. Kelly: “I believe I can fly”. La Duran, che è entrata in scena passando dalla platea (dunque in mezzo al pubblico), ha eseguito altresì un brano gospel scritto da lei: “You Are”, che fa parte del suo album “Time of the butterfly”, uscito nel 2010.
E’ stato proprio con questo cd che la cantante e cantautrice americana ha preso il volo, ormai cinque anni fa: una collezione di undici canzoni inedite che nascono dal profondo del suo cuore e accompagnano l’ascoltatore in un viaggio d’ispirazione lyric-soul. Non ci sono dubbi: Pescara ha ospitato – e applaudito con convinzione – una fuoriclasse del gospel.
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