PESCARA – Alla conferenza stampa di presentazione di “Shoah – Memoria 2024: il passato è tra noi”, la due giorni di eventi organizzati dal Comune di Pescara è intervenuto l’Avv. Federico Gentilini coordinatore dell’Amicizia Ebraico Cristiana d’Abruzzo. Queste le sue dichiarazioni, foto di Roberto di Blasio: “Il Comune di Pescara, è stato il primo nella storia della Regione Abruzzo dalla sua istituzione, ad accogliere questa proposta volontaria di riscoperta e di comunicazione delle radici ebraiche, in Pescara e in Abruzzo. Questo è un punto insuperabile che veramente colloca il Comune di Pescara in una situazione più grande, contro l’indifferenza che è il cancro della memoria, è il cancro che produce questa guerra, l’indifferenza, dalla quale deriva l’ignoranza alla rassegnazione degli eventi di cui si parla, senza sapere e chiudo su questa piccola premessa, ricordando il più recente accadimento di sabato scorso a Vicenza, dove, alla Fiera dell’Oreficeria mondiale, sono stati attaccati quattro persone, di una delegazione israeliana solo perché ebrei, da una truppa di 500 persone dei centri sociali armate, ancora in fase di identificazione, 10 dei quali già sotto indagine.
Questa sproporzione, veramente non voglio prendere la questione per poi affrontarla nel convegno, è la stessa sproporzione con la quale si accusa Israele, nella sua risposta alle armi ed è la sproporzione che ogni guerra comporta, non solo questa. Se non avessimo risposto alla Germania razzista, a livello mondiale per la sproporzione che è arrivata all’orrore della bomba atomica, oggi saremmo, e non lo dico io, lo dice Sergio della Pergola, che è il più grande esperto di analisi demografiche e emerito della University di Tel Aviv, nonchè membro dello Yad Vashem per i giusti tra le nazioni. Se allora non ci fosse stata quella sproporzione contro il nazismo, oggi l’Italia sarebbe una regione del Sud della Germania.
Quindi, rinnovando il ringraziamento per la misura di questo impegno del Comune di Pescara, che ha giustamente procurato un invito al comune rappresentato dal sindaco a Tel Aviv lo scorso giugno nel più importante Global Forum di sindaci del mondo, che si tiene ogni anno e quest’anno tenutosi a Tel Aviv, significa aprire i lavori, con la presentazione di questi relatori che portano a noi delle testimonianze dalla Terra Santa, da cui ci scrivono e da cui saranno collegati in webinar. Sono persone che sono a poche miglia dai luoghi dei bombardamenti e sono persone che vivono ogni giorno, sulla loro carne la perdita di familiari. Sono persone che hanno un’identità dal punto di vista dell’impegno culturale e non politico.
Tutto questo sarà accompagnato dalle note di Tony Pancella, il Maestro Jazz che da oltre vent’anni, per la sua identità e coerenza con le collaborazioni di Israele, è stato invitato a partecipare a questo evento, non a caso, non perché jazzista sublime, ma perché jazzista culturalmente. Ci accompagnerà nella memoria di Coco Schumann, Coco Schumann, Jazzista e Swinger, famosissimo tra gli esperti della musica, perché è stato salvato letteralmente dalla sua passione Swing e Jazz, che era la musica dei “negri”, come si diceva durante il nazismo, la musica dei pervertiti, perché lo swing-jazz era l’alterazione dell’ordine normale delle partiture, era improvvisazione pura.
Bene, lui è stato salvato da questa musica per fare cosa? Per attuare quella che oggi è la tremendamente attuale azione di dissimulazione della realtà, cioè rappresentare i campi di concentramento come luoghi ameni in cui gli ebrei sarebbero stati accompagnati, non deportati, per continuare a vivere in una dimensione lontana e distaccata da quella della comunità contemporanea. Questo assurdo, questa bestemmia della verità e della realtà di Coco Schumann, che l’ha interpretata, gli ha salvato la vita e lui ricordava sempre, mi regalavano ogni tanto un paio di scarpe, per come suonavo, che per me era tantissimo, perché col gelo che c’era si assideravano i piedi e tagliavano le dita.
Queste cose oggi sono incredibilmente attuali e la sua figura, soprattutto nell’espressione, che ha in foto, che abbiamo ricavato nel manifesto, tra quelle disponibili, ci aiuta a dire teniamoci forte il pensiero con la mano sulla tempia per riflettere e decidere oggi quello che è necessario discernere tra il vero e il falso, il giusto e l’errore non c’è ambiguità in questa vicenda.
Quindi l’unica guida è l’informazione completa, corretta e l’educazione dei giovani, come ci ricorda e lo voglio proprio leggere, perché è un rigo, la legge istitutiva della “Giornata della memoria dell’Italia”, la numero 2011 del 2000, che precede di 5 anni quella delle Nazioni Unite istitutiva della Giornata della memoria nel 2005 e che in Italia si conclude con questa frase “affinché simili eventi non possano mai più accadere” rivolgendosi alle iniziative ed in modo particolare alle scuole di ogni ordine e grado. Grazie ancora al Comune di Pescara”.
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