Si svolgerà il prossimo 25 agosto. Padovano: “dopo dieci anni di precarietà è tempo che si eliminino gli effetti pregiudizievoli e dannosi della cd Direttiva Bolkestein“
REGIONE – “È risaputo che il turismo con il 13,2 % del PIL nazionale e il 14,9 % degli occupati è un settore trainante della nostra economia – afferma Riccardo Padovano, presidente del S.I.B. Confcommercio Abruzzo – così come è noto che la balneazione costituisce il 42 % del turismo. Ciò che non è ancora altrettanto chiaro è il ruolo e soprattutto la funzione della nostra balneazione attrezzata, (se non agli addetti ai lavori). La “Giornata nazionale dei Balneari Italiani” del 25 agosto, dopo il grande successo della scorsa edizione, ha lo scopo di contribuire a far conoscere all’opinione pubblica il grande e importante ruolo dei balneari italiani e, purtroppo, anche i problemi di 30.000 imprese, perlopiù familiari, che possono contare su oltre 100.000 addetti diretti”.
Se da una parte, infatti, lo sviluppo di questo settore è stato possibile anche grazie ad una legge dello Stato che prescriveva il cosiddetto diritto di insistenza o rinnovo automatico della durata della concessione demaniale, nel 2009, per una errata interpretazione della Direttiva europea 2006/123/CE, (Bolkestein), il Parlamento italiano l’ha abrogata facendo precipitare il settore e le imprese in un profondo stato di incertezza, senza investimenti e soprattutto senza un futuro. Da allora si sono succedute diverse proroghe nella scadenza delle concessioni (l’ultima di 15 anni con la scorsa legge di stabilità) ma stiamo ancora aspettando una riforma organica che metta in definitiva ed effettiva sicurezza questo importante settore tutelando e salvaguardando le aziende attualmente operanti.
“Il S.I.B. Sindacato Italiano balneari aderente a FIPE/Confcommercio, la più grande Organizzazione di categoria, ha voluto questa che è la più imponente manifestazione del settore per quantità di aderenti e per la diffusione sull’intero territorio nazionale – conclude Padovano perché dopo dieci anni di precarietà è tempo che si eliminino gli effetti pregiudizievoli e dannosi della cd Direttiva Bolkestein”.