All’incontro, moderato dal giornalista Ferruccio Benvenuti, sono intervenuti Augusto De Sanctis del Forum H20 e il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano Leone Cantarini. In un’ampia e dettagliata relazione, De Sanctis ha spiegato che il sito scelto per l’immersione dei fanghi dalla Regione, con la determina del 6 febbraio 2018, fu usato fino ad una decina di anni fa. Da allora mai più utilizzato tant’è che quello previsto nel 2011 fu fermato da una inchiesta della magistratura a seguito di vari esposti.
Per De Sanctis l’area mostra segni oggettivi di stress ambientale ed è incredibile che invece di pensare a come rimediare si pensi di aggravare la pressione antropica con questo progetto, tra i più grandi e invasivi degli ultimi anni in Italia. Il Presidente dell’AMP ha prodotto una serie di documenti che mostrano come, al di là delle buone intenzioni, nulla sia stato fatto per bloccare l’intento della Regione.
“Piuttosto che avviare una corrispondenza con il Comune di Ortona – ha affermato la presidente di Città Nuova Anna Paola Mazzone – ben avrebbe fatto il Parco a promuovere una azione contro la Regione che sembra aver preso questa decisione seguendo un iter che sollevato molti dubbi. Ciò che risulta chiaro è che il Parco non ha ancora avviato un ricorso al Tar per scongiurare l’utilizzo del Sito e che i fanghi saranno sversati se la Regione non sospenderà tale delibera. E’ con rammarico che constatiamo – aggiunge Anna Paola Mazzone – che al di là degli annunci, il nostro consigliere regionale Luciano Monticelli, che pure è stato uno dei promotori del Parco, non ha mai sollevato osservazioni prima che il caso fosse conosciuto dall’opinione pubblica”.
Per De Sanctis la Regione ha sbagliato clamorosamente e dovrà fare marcia indietro con atti concreti e non con le chiacchiere: “l’immersione in mare è l’ultima e non la prima ed unica soluzione allo smaltimento dei fanghi. Il mare non è una discarica come affermato da decenni dalle Convenzioni Internazionali”.
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