Il provvedimento scaturisce a seguito di indagini compiute dai CC di Silvi Marina a cavallo del ferragosto e protrattesi per svariati giorni. I militi già da qualche tempo si erano accorti che quel bar era ormai ritrovo di giovani assuntori di sostanze stupefacenti perlopiù di marijuana ed inoltre proprio nelle pertinenze esterne del locale vi erano due individui già molto noti agli operanti, che spacciavano droga vendendola a giovani assuntori che in molti casi la consumavano proprio sul posto seduti ai tavoli del bar e selle attigue panchine. Il tutto alla vista di molti bimbi che giocavano nell’adiacente e centralissima Piazza dei Pini.
L’attività di monitoraggio compiuta anche con l’ausilio di strumenti tecnici, ha permesso di riscontrare una fortissima attività di spaccio di D.A. e di M.L. entrambi poco più che ventenni, i quali nascondevano lo stupefacenti nei cespugli intorno all’esercizio in parola per poi cederla ai vari acquirenti.
Durante il periodo di osservazione i militari si accorgevano che il titolare dell’esercizio era perfettamente conscio di ciò che accadeva nella propria attività, tuttavia ne tollerava tale situazione senza minimamente “frapporre alcuna barriera alla sconsideratezza dei suoi deleteri intendimenti, lungamente meditati e finalmente concretizzati in una costante attività di compiacimento a che il consumo delle sostanze stupefacenti appena poco prima acquistate dagli assuntori avvenisse nel locali dell’esercizio commerciale di cui aveva la gestione”, così come si legge nella lunga ordinanza argomentata dal prefato G.I.P. L’ipotesi di reato a carico del gestore del locale è prevista dall’art.79 del d.p.r. 309/90, che punisce appunto “l’agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti”.
Tale ipotesi di reato, particolarmente articolato nella sua formulazione, prevede anche la possibilità da parte del Giudice di emettere una misura interdittiva della chiusura del locale che opera in maniera anticipata rispetto alla pena accessoria della chiusura del locale in caso di condanna del reo.
Il G.I.P. infatti, visto la gravità dei fatti accertati, ha ritenuto di emettere il provvedimento interdittivo a carico del gestore poiché “solo ricorrendo ad un provvedimento di interdizione in tal senso orientato può essere interrotto in sistema di assunzione di stupefacenti all’interno del bar che, altrimenti, non risulterebbe disincentivato da altre eventuali prese di posizione …” come ancora si legge nel provvedimento.
Nella misura sono inoltre state individuate anche le responsabilità penali in ordine al reato di spaccio continuato in concorso dei giovani che vendevano lo stupefacente nel bar.
I Carabinieri autori di questa indagine si dicono soddisfatti di questo provvedimento, poiché ritengono che esso vada a porre fine ad una situazione che ormai era divenuta intollerante e che aveva anche suscitato molte lagnanze da parte di cittadini e turisti.
Il locale resterà chiuso fino a nuove determinazioni da parte del G.I.P.
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