Blasioli: “Edison ci dice che non partecipa ai lavori di questa Commissione accampando scuse in merito alle modalità in cui si svolge, ma noi non demorderemo perché riteniamo che gli abruzzesi abbiano bisogno e diritto di sapere del passato e del futuro dei siti che non sono stati ancora bonificati”
BUSSI SUL TIRINO – Edison assente anche alla seduta di ieri, 8 luglio della Commissione regionale d’inchiesta sul Sin di Bussi, presieduta dal consigliere Antonio Blasioli. In audizione erano presenti i sindaci di Popoli e Castiglione a Casauria Concezio Galli e Biagio Petrilli, entrambi costituiti parte civile nel procedimento, Petrilli era accompagnato dall’avvocato Lino Sciambrache ha rappresentato Castiglione nel processo penale per l’avvelenamento delle acque.
“Abbiamo ascoltato i sindaci di Popoli e Castiglione per capire quali risvolti della vicenda di Bussi toccano i territori anche di questi due centri ricompresi nel SIN – così il presidente Antonio Blasioli – Popoli ha una richiesta di riperimetrazione del SIN in modo da ricomprendere le risorgive Bosco Marrama un tempo utilizzate e dove sorgevano anche delle palazzine della ex Montecatini, istanza che né la Regione, né l’Arta hanno ancora preso in considerazione. Castiglione, invece, è il luogo dove si trovavano i pozzi Sant’Angelo da cui si attingeva l’acqua e che portavano un canone di 20.000 euro all’anno dall’Aca, venuto meno dal 2007, cosa che ha creato un danno permanente alle casse del un piccolo Comune, considerato anche l’irrimediabile danneggiamento della falda. Oltre questo si è fatto il punto su tanti aspetti che hanno riguardato i due Comuni sia nella parte penale che nel processo civile sia per l’aspetto della indagine epidemiologica che ha riguardato per alcuni aspetti i cittadini di Bussi e Popoli, ma non quelli di Castiglione a Casauria. Ancora oggi, infine, Edison ci dice che non partecipa ai lavori di questa Commissione accampando scuse in merito alle modalità in cui si svolge, ma noi non demorderemo perché riteniamo che gli abruzzesi abbiano bisogno e diritto di sapere del passato e del futuro dei siti che non sono stati ancora bonificati”.