PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Filctem CGIL – Femca CISL Pescara – Uiltec UIL:
“Il 9 di marzo, i dipendenti della Brioni e della Roman Style saranno chiamati a scioperare contro i 400 esuberi annunciati lunedì 29 febbraio dall’amministratore delegato di Brioni dottor Gianluca Flore.
Questa manifestazione non può e non deve essere circoscritta ai soli dipendenti di Brioni, ma tutti i cittadini abruzzesi ed in particolare gli abitanti del territorio vestino devono partecipare attivamente allo sciopero di Mercoledì 9 Marzo. Si stanno organizzando autobus che partiranno sia dallo stabilimento di Penne che dallo stabilimento di Montebello di Bertona, A Pescara dobbiamo essere in tanti!
In questi ultimi sette anni, Brioni sia prima dell’acquisizione da parte gruppo kering, che dopo, ha utilizzato una svariata serie di ammortizzatori sociali.
Dal 2009, in contemporanea dell’inizio della cassa integrazione ordinaria, è stata attivata la prima procedura di mobilità volontaria. La prima procedura ha trovato l’adesione dei dipendenti più vicini alla pensione. Nella seconda procedura di mobilità volontaria invece, complice un incentivo all’esodo più sostanzioso ( 28000 euro), hanno aderito anche dipendenti che non si avvicinavano alla pensione. Tra le due procedure sono uscite circa 122 persone.
Ad ottobre del 2011 è stata la volta della divisione donna, dove nella maggioranza dei casi, i lavoratori e le lavoratrici nell’arco di 14 mesi hanno trovato posto negli altri stabilimenti di Brioni (Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova). Comunque ad ottobre del 2013 alla fine dei due anni di cassa integrazione straordinaria per cessazione attività, circa 20 lavoratori tra volontari e non, sono andati anch’essi in mobilità.
Il 26 marzo 2014 invece si conclude una lunga trattativa che porta tra cassa integrazione straordinaria e mobilità un saldo negativo di ulteriori 65 dipendenti. Attualmente ci sono alcuni dipendenti ancora in cassa integrazione ( che scadrà il 6 aprile 2016), tra cui sette che hanno scelto i corsi di riqualificazione e dal 7 aprile saranno in produzione. Il saldo negativo quindi al 6 aprile dovrebbe attestarsi sui 58 dipendenti. L’incentivo all’esodo in questo caso sottoscritto il 26 marzo 2014 varia da 42mila a 49mila euro. In questo periodo, in aggiunta, hanno accettato la mobilità volontaria a simili condizioni, altri 10 lavoratori tra la parte amministrativa di Brioni e l’ex Roman Mode, oggi anch’essa divenuta Roman Style spa.
Un’ulteriore mobilità volontaria è stata sottoscritta ad ottobre 2015 e 50 dipendenti hanno scelto questa strada accettando un incentivo che variava da un minimo di 16 mila euro per i part time al 50% ad un massimo di 32mila euro per i full time. Questa mobilità è stata prorogata fino al 29 di febbraio ed altri 15 dipendenti sono andati in mobilità.
Ad oggi, quindi abbiamo assistito alla perdita di circa 275 posti di lavoro, senza dimenticare gli ulteriori 54 dipendenti che hanno perso il loro posto di lavoro tra Modena e Bologna in seguito alla chiusura di Sforza, azienda rientrante nel brand Brioni.
A questo punto vogliamo un impegno da parte di Brioni , oltre che a presentarci il piano industriale, ad esplorare tutte le attività di insourcing fattibili, ed andare ad esplorare tutte quelle attività che possono portare ulteriori volumi a Roman Style, sia all’interno che all’esterno del gruppo kering, che consentano una crescita organica.”