Chieti

I Sindaci del Vastese lamentano un’emergenza igienico-sanitaria

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28 Sindaci, con una lettera inviata alle Autorità Istituzionali, denunciano i gravi disagi creati dalle interruzioni della fornitura idrica

VASTO – Parlano di emergenza igienico-sanitaria i ventotto sindaci del Vastese che con una lettera inviata a diverse autorità istituzionali, tra le quali il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Conte, denunciano i gravi disagi creati dalle ripetute interruzioni della fornitura idrica del servizio gestito dalla Sasi. Lo riporta l’Ansa.

Una situazione oramai intollerabile che accresce in piena emergenza Covid-19 con i cittadini costretti a lavarsi con maggiore frequenza le mani per ridurre i rischi da contagio. I sindaci più rappresentativi del territorio, Francesco Menna (Vasto) e Tiziana Magnacca (San Salvo) amplificano la lettera scritta materialmente a nome di tutti dal sindaco di Furci, Angelo Marchione, partendo dalle interruzioni programmate da anni dalla Sasi che dalle 15.00 in avanti colpiscono tutti i ventotto comuni.

“Negli ultimi giorni, ad aggravare la situazione, è intervenuta l’emergenza epidemica da coronavirus non solo attualmente in corso, ma in fase di crescita esponenziale in Abruzzo. In un contesto giornaliero in cui è necessario garantire l’igiene della persona e degli ambienti, tale diritto è seriamente messo a rischio dal fatto che nei nostri comuni si arriva a ridurre l’erogazione dell’acqua anche a sole 11 ore su 24 al giorno”.

Sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria che esprimono “la grave preoccupazione, vista anche la presenza di una popolazione in gran parte anziana e maggiormente soggetta al contagio da Covid-19”. Il sindaco di Vasto ricorda “che già da tempo è stato sollecitato un tavolo regionale per trovare fondi per finanziare gli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza idrica mettendo mano alla sistemazione della rete perché l’acqua è un bene pubblico essenziale”. Una delle cause già accertate della carenza idrica sono le perdite (che arrivano anche al 70%) dell’intera rete di distribuzione e in particolare nelle diramazioni comunali deteriorate dal tempo realizzate oltre sessanta anni fa.

Pubblicato da
Marina Denegri

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