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Sisma 2016, Castelli: “Cittadella Carità Teramo esempio di riparazione sociale”

da Redazione

Il Commissario Straordinario al sisma 2016 è intervenuto agli Stati Generali delle Politiche per la disabilità e per il sociale.

guido castelli

Guido Castelli – Foto Pagina Ufficiale Facebook

TERAMO – “La coesione sociale rappresenta un principio cardine del nostro Paese a cui ciascuno di noi è chiamato a contribuire, mettendo a disposizione del prossimo il proprio talento con spirito collaborativo. La Cittadella della Carità di Teramo rispecchia pienamente questo principio e il nostro modo di concepire il processo di ricostruzione e di rigenerazione urbana dell’Appennino centrale. Si tratta infatti di un intervento di ‘riparazione’ che restituisce servizi e un sostegno alla comunità, grazie alla riapertura di uno spazio cittadino danneggiato dal sisma”.

Così il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, in occasione degli Stati Generali delle Politiche per la Disabilità e per il Sociale, che si sono tenuti presso l’Aula tesi dell’Università di Teramo. Nel corso del suo intervento Castelli ha illustrato il progetto che vedrà nascere in via Taraschi la Cittadella della carità. Un’opera da 10 milioni di euro, finanziata nell’ambito della ricostruzione pubblica della Regione Abruzzo, che prevede il trasferimento, nell’edificio di proprietà dell’Asp1 di Teramo, di servizi della Caritas diocesana tra cui una nuova mensa e un cohousing sociale, che si è rivelato uno strumento di sostegno alle fragilità molto importante già durante la pandemia.

“I nostri territori feriti dal sisma hanno bisogno di una ricostruzione che si faccia carico anche del destino delle persone più fragili delle nostre comunità – ha aggiunto il Commissario Castelli -. Per questo il Governo ha deciso di affidare al Commissario Sisma 2016, oltre alla riparazione degli edifici, anche il compito di indirizzare lo sviluppo economico e sociale. Vogliamo ricostruire il tessuto comunitario e rilanciare l’Appennino centrale. Per farlo serve una visione complessiva nella quale i legami sociali costituiscono l’ideale punto di partenza e di arrivo”. 

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