TERAMO – Informatici, veterinari e tecnici di laboratorio di 5 Paesi africani, per un totale di 11 delegati, dal 22 gennaio sono ospiti dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise per formarsi sull’installazione e sull’ottimizzazione del SILAB For Africa e sulle attività correlate al suo utilizzo, compresa la formazione nei Paesi di origine e il supporto all’help desk.
“SILAB è il Sistema Informativo per la gestione dei laboratori veterinari sviluppato dal nostro Istituto più di 25 anni fa. Nel corso del tempo è stato progressivamente migliorato dal punto di vista tecnologico e operativo”, chiarisce il Direttore dell’IZSAM Nicola D’Alterio, “dopo averlo installato in altri Istituti Zooprofilattici italiani, dal 2010 lo esportiamo in Africa per far crescere i laboratori veterinari e il personale tecnico-scientifico di quei Paesi affinché arrivino a essere autonomi. Abbiamo iniziato con la Namibia, ad oggi SILAB For Africa è in uso in 10 laboratori: quelli di Namibia, Camerun, Botswana, Etiopia, Kenya, Senegal, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe. Il valore di SILABFA è certificato dal numero di Paesi che lo utilizzano e dalla FAO che da qualche anno sta sostenendo finanziariamente le nostre attività”, aggiunge il dott. D’Alterio, “la Costa d’Avorio è l’undicesimo Paese che presto metterà a regime l’applicativo sulla scorta del progetto IZSAM-FAO 2017-2019 Provision of Laboratory Management of Samples Systems”.
A coordinare le attività del Sistema Informativo è l’ingegnere Patrizia Colangeli, responsabile del reparto Sviluppo e gestione applicativi dell’Istituto: “Il SILAB, sviluppato nella sua prima versione nel 1991, è un sistema informativo che gestisce il campione dall’arrivo in accettazione fino all’emissione del rapporto di prova, tracciandone il percorso in modo da soddisfare tutti i bisogni informativi che girano intorno all’attività diagnostica. Con l’utilizzo di SILAB For Africa i laboratori di Namibia e Zambia sono già riusciti a ottenere l’accreditamento richiesto dalla norma internazionale ISO 17025. Attraverso molte missioni in Africa abbiamo formato i colleghi in loco, tuttavia Il progetto è più ambizioso: soprattutto questo training ha l’obiettivo di formare esperti che a loro volta formeranno altri colleghi, anche di Paesi adiacenti che ancora non utilizzano il Sistema Informativo. Continuiamo a mantenere il controllo e lo sviluppo di SILABFA qui a Teramo”, continua l’Ing. Colangeli, “per evitare che si creino 11 applicativi differenti, allo stesso tempo stiamo rendendo autonomi i vari Paesi per quanto concerne installazione, personalizzazione e formazione del personale nell’ottica della sostenibilità del progetto. In Camerun, ad esempio, non siamo potuti andare poiché era una zona al confine con la Nigeria ritenuta pericolosa per la nostra sicurezza… così i colleghi nigeriani sono stati istruiti da informatici dell’Etiopia formati a Teramo per due mesi: ed è stato un successo!”.
Il dott. Massimo Scacchia, veterinario responsabile della Cooperazione Internazionale dell’IZSAM, chiosa: “Ospitare colleghi di 5 Paesi africani è una nota di merito per il nostro Ente e, aggiungerei, un’occasione per tutta la comunità. Il primo Paese a installare il SILAB For Africa è stato la Namibia. In quel periodo ero a Windhoek a dirigere il Laboratorio Centrale Veterinario e attraverso l’installazione di SILAB riuscimmo a raggiungere l’accreditamento attraverso il quale è stato possibile esportare in Europa la carne namibiana. Bisogna tener conto l’importanza vitale degli animali in quelle zone del mondo, migliorare le conoscenze in materia veterinaria è fondamentale per combattere la fame e la povertà che attanaglia molti Paesi africani”.
Nel periodo di training gli 11 delegati hanno frequentato le strutture della sede centrale dell’IZSAM di Teramo, hanno visitato il Laboratorio Relazione Uomo-Animale e Benessere Animale presso la Torre di Cerrano, Pineto (TE) e il Centro Ricerche per gli ecosistemi marini e Pesca di Termoli. Il 5 febbraio, a Teramo, hanno presentato ai dirigenti dell’IZSAM le specificità dei loro laboratori di appartenenza: il National Veterinary Laboratory del Botswana; il Laboratoire National Vétérinaire del Camerun; il Laboratoire National d’Appui au Développement Agricole della Costa d’Avorio; il Laboratoire National d’Elevage et de Recherches Vétérinaires del Senegal e il National Animal Disease Diagnostic and Epidemiology Centre dell’Uganda. Resteranno in Italia fino al 15 febbraio.
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